Coronavirus. Von Der Leyen:“Più mascherine, via i dazi sull'import"
Varie aziende si riconvertono aumentando la produzione interna di mascherine, ma è lotta senza sosta
Domanda "enorme" di mascherine e l'Ue intensifica la produzione interna
Per cercare di soddisfare la domanda sempre maggiore di mascherine protettive e di altri articoli necessari a combattere la pandemia di Covid-19, l'Ue sta aumentando la produzione interna, grazie alla riconversione produttiva di varie aziende, anche se è una "lotta continua", dato che la velocità di propagazione del coronavirus Sars-Cov-2 aumenta, sia in Europa che nel mondo. Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der LEYEN, in un'intervista a Europe1, emittente radiofonica francese. "Non bisogna sottovalutare", afferma von der LEYEN, "il fatto che tutto il mondo sta cercando questi materiali di protezione. In gennaio come Ue abbiamo mandato 55 tonnellate di materiale medico alla Cina. Tutto il mondo sta cercando mascherine oggi". "Ma le cose, continua von der LEYEN, stanno cambiando: ci sono fabbriche di moda che si sono riorganizzate per fabbricare mascherine, le aziende che già producevano questi materiali stanno aumentando la produzione, altre imprese aumentano la produzione di macchine per la respirazione artificiale, vediamo avanzamenti sul piano della logistica".
Domanda mondiale gigantesca anche di respiratori
"Ma sicuramente, afferma von der LEYEN, "la domanda di mascherine e di materiale di protezione è gigantesca e noi siamo in concorrenza con altri Paesi del mondo, anche per i respiratori. E' un problema cruciale, ma stiamo organizzando la risposta". "Quello che stiamo facendo in Europa è aumentare la produzione: conosco delle imprese in Bulgaria, continua l'ex ministra tedesca della Difesa, che producevano forniture per l'esercito tedesco. Hanno cambiato completamente la produzione e ora fabbricano dispositivi sanitari di protezione e non più materiali militari". "Procediamo con degli acquisti congiunti, che ci consentono" di essere più competitivi sul mercato mondiale "di quanto non sarebbero i singoli Stati da soli. Abbiamo già ottenuto un successo, con l'acquisto collettivo di dispositivi di protezione personale e di respiratori. Sono in piedi diversi cantieri. E' una lotta continua. Le cose migliorano, ma la velocità di propagazione del virus è aumentata, non solo in Europa ma nel mondo intero", conclude.
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