Elogiò l'attentato di Londra, vive a spese del Governo
La Gran Bretagna non e' in grado di espellere l'egiziano Hani al-Sibay, un predicatore d'odio qaedista della prima ora che, tra l'altro, elogio' l'attentato del 7 luglio 2005, di cui oggi ricorre il decimo anniversario, in cui vennero massacrate 52 persone e ne vennero ferite oltre 700. Al-Sibay e' anche sospettato da Scotland Yard di aver radicalizzato diversi giovani britannici come Mohammed Emwazi, piu' noto come Jihadi Hohn, il sanguinario decapitatore ufficiale di Isis.
Non solo. Al-Sybai, che non ha mai nascosto il suo odio per l'Occidente viene mantenuto dallo spesso fin troppo generoso welfare britannico e vive, riferisce il Times, in un grande appartamento nel west end sempre a spese dei contribuenti britannici in un alloggio pubblico. Tutto perche' i suoi legali hanno dimostrato che se fosse espulso in Egitto sarebbe torturato. Subai, 54 anni, che vive a Londra dalla meta' degli anni '90, dopo essere scappato dall'Egitto in quanto membro della Jihad Islamica, il gruppo fondato dall'attuale leader di al Qaeda, il medico egiziano Ayaman al Zawahiri.
Proprio oggi il premier britannico, David Cameron, e il sindaco di Londra, Boris Johnson, hanno presieduto ad Hyde Park alla prima cerimonia in ricordo del decimo anniversario degli attentati del 7 luglio, nella capitale britannica, in cui morirono 52 persone. Cameron e Johnson hanno deposto corone di fiori dinanzi al monumento costruito nel centralissimo parco londinese in omaggio alle vittime degli attentati, che colpirono tre treni della metro e un autobus a piazza Tavistock, vicino al museo britannico.