Fallimento Ttip, Prodi: Obama è stato ingenuo e facilone
"Per l'Italia e per l'Ue luci e ombre"
"Avevo già scritto mesi fa che ormai non si riescono più a fare trattati commerciali generali perché le società si sono così frammentate che ci sono sempre dei veti sui singoli aspetti. Un anno fa ho scritto che ormai, fatalmente, si sta passando a trattati e rapporti paese per paese o poco più". Romano Prodi commenta con Affaritaliani.it il fallimento del Ttip, il Trattato transatlantico di libero scambio.
Per l'Europa e per l'Italia è una cattiva o una buona notizia? "E' mista", risponde l'ex presidente del Consiglio. "Perché c'erano degli aspetti indubbiamente positivi di aiuto alla crescita, ma c'erano anche settori in cui il riconoscimento della diversità italiana non era ancora chiarito. Quindi sarebbe stata una buona cosa se si fosse andati avanti chiarendo alcuni aspetti i quali sono stati poi tra quelli che hanno reso più difficile l'accordo stesso", afferma Prodi.
Fallimento in particolare del presidente Usa Barack Obama? "E' un fallimento anche nostro. E' un fallimento di tutti perché, indubbiamente, se si fosse trovata una mediazione utile a tutti poteva essere importante. Però Obama - sottolinea l'ex presidente della Commissione europa - ha portato avanti le trattative con una certa ingenuità o faciloneria, nel senso che non si rendeva conto della complessità della situazione europea. La ritengo una cosa fatale che rappresenta l'evoluzione della storia", conclude.