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Esteri
Il price cap sul tavolo del G7, verso il bando dell'oro russo

Boris Johnson ed Emmanuel Macron vedono una possibilità di "invertire il corso" della guerra in Ucraina


Il price cap è sul tavolo della discussione del G7. Washington avrebbe interesse a un tetto sul petrolio, ma il tema andrà di pari passo a quello del tetto sul prezzo del gas. È quanto spiega una fonte nel primo giorno del vertice dei grandi: al centro dei lavori l'impatto della guerra, con un faro su energia e inflazione. Biden intanto sottolinea che i leader del G7 annunceranno di voler bandire l'importazione dell'oro russo.

Il premier britannico Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron vedono una possibilità di "invertire il corso" della guerra in Ucraina, riferisce Downing Street dopo l'incontro bilaterale tra i due al

"Saremo al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario. L'impatto globale negativo della guerra russa sarà al centro dei nostri scambi al G7". Lo ha scritto su Twitter la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

Nel segno di una piena solidarietà all'Ucraina e sotto l'effetto ancora molto forte dello shock energetico causato dai tagli del gas russo, si apre il primo G7 di Olaf Scholz, che farà da padrone di casa accogliendo i grandi della terra nel cuore delle Alpi bavaresi, in Germania. Al castello di Elmau - lo stesso in cui Angela Merkel ospitò Barack Obama 7 anni fa - è atteso l'intervento di Volodymyr Zelensky che si collegherà in video lunedì mattina, su invito del cancelliere.

Ma le discussioni verteranno principalmente su come arginare i prezzi dell'energia, con gli europei reduci dal vertice di Bruxelles - e il rinvio sul price cap - e Joe Biden che arriva per dare man forte e con la proposta del tetto al prezzo del petrolio. Il presidente americano sbarca in Europa anche con l'obiettivo di arginare sempre di più la Russia, con eventuali nuove sanzioni, ma anche per rinsaldare il fronte anti-Cina con un piano alternativo alla via della Seta.

Il vertice di Elmau arriva infatti in un momento caldissimo, a pochi giorni dalla decisione tedesca di far scattare il piano di emergenza sul gas, a causa della drastica riduzione delle forniture da Mosca. E a questo il cancelliere dedica il messaggio della vigilia: "Molte cose sono diventate più care. I generi alimentari, ma anche l'energia. Benzina, gas, tutto è diventato più caro in un anno. Per questo dobbiamo preparaci". Alla luce delle crisi del momento, aggiunge il Bundeskanzler nel podcast del sabato, "dobbiamo concordare con gli altri cosa bisogna fare. Solo insieme potremo affrontare le sfide relative a questa nuova situazione".

Scholz ricorda le origini del summit: quel G6 che, al tempo di Helmut Schmidt, dovette occuparsi della crisi del petrolio. "Adesso è importante confrontarsi sulla situazione attuale e allo stesso tempo preoccuparci che venga fermato il cambiamento climatico. Dobbiamo farlo anche per lasciare la strada dei fossili nel lungo periodo e per questo uno dei compiti sarà mettere su un club del clima, nel quale gli Stati che vogliono raggiungere questo obiettivo lavorino insieme. Ad Elmau - conclude - potremo prendere decisioni importati. Se agiamo in modo unito e determinato".

Gli sherpa tedeschi assicurano che i grandi della Terra non sono mai stati più uniti di adesso: la linea di Scholz, Emmanuel Macron, Mario Draghi e Joe Biden sull'Ucraina sarebbe di una compattezza "granitica", nonostante le esitazioni del cancelliere - ormai superate - sull'invio di armi pesanti a Kiev e i toni spesso apparsi diversi fra europei (i russi "non vanno umiliati", ha detto Macron) e l'asse angloamericano, con Biden e Boris Johnson determinati ad armare l'Ucraina fino alla vittoria.

Nella bilaterale fra Scholz e Biden, in programma domenica, si parlerà anche della questione energetica: gli americani spingono per aumentare la pressione su Mosca anche su questo fronte, proprio mentre in Europa si teme che Putin possa decidere di tagliare del tutto le forniture di gas. Biden - nel Vecchio continente per il G7 e il vertice spagnolo della Nato -proverà a rassicurare l'Europa sul sostegno degli Usa. Fonti europee riferiscono che i leader Ue stanno valutando la proposta americana sul price cap al petrolio, ma senza "un grande appetito per riaprire il sesto pacchetto di sanzioni", quello che colpisce appunto il petrolio russo.

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