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Esteri

Boris Johnson a sorpresa non si candida alla leadership del partito conservatore. Una mossa inattesa quella dell'ex sindaco di Londra che cambia completamente le carte in tavola per la successione a David Cameron come guida dei tory e come premier. In corsa ci saranno quindi il ministro della giustizia Michael Gove e quello dell'interno Theresa May.

Il ritiro di Johnson a questo punto fa leggere in tuttaltra maniera l'annuncio di Gove, arrivato poche ore prima e inizialmente interpretato come una sfida a Johnson che avrebbe spaccato il fronte degli euroscettici nel partito conservatore. Sarà quindi il ministro e non l'ex sindaco a guidare i pro-Brexit del partito,

Contro Gove quella parte di Tory che erano per il Remain, come Theresa May che sempre oggi ha ufficializzato la sua candidatura. Un sondaggio sul Times di oggi le assegnava 17 punti di vantaggio su Johnson, e chissà se anche questo ha convinto l'ex sindaco a un passo indietro.

Ma la posizione della May rimane forte e dunque è possibile che il prossimo premier britannico, il 9 settembre, la data fissata dai Tories per concludere le loro primarie, sarà un politico che ha fatto campagna per restare nella Ue. Anche se Theresa May, nel suo primo discorso da candidata, afferma: "Il paese ha votato per Brexit e non potrà esserci alcun tentativo di tornare indietro da questa scelta, né di organizzare un secondo referendum".

Si tratterà soltanto di decidere, ha lasciato capire, i termini del divorzio da Bruxelles: se il Regno Unio resterà nel mercato comune europeo, e a quali condizioni riguardo a libertà di movimento dei lavoratori e limiti all'immigrazione.

Sul fronte opposto, quello laburista, ci si aspetta che Angela Eagle si candiderà ufficialmente per la leadership del partito laburista, sfidando Jeremy Corbyn. Nonostante il voto di sfiducia, 172-40, dei suoi deputati, Corbyn continua a rifiutare di dimettersi e si prepara dunque a ricandidarsi, contando sul sostegno della base del partito. Ma anche Eagle ha un forte appoggio tra gli iscritti, grazie a un profilo politico che la colloca nella sinistra del partito, sebbene su posizioni più morbide di quelle di Corbyn.

Si potrebbe così profilare una sfida tra due donne in parlamento, Theresa May come premier, Angela Eagle come leader dell'opposizione, e successivamente alle elezioni. La ministra degli Interni si dice al momento contraria a indire elezioni anticipate per ricevere un pieno mandato popolare, anziché succedere a Cameron attraverso le primarie del partito. Sarà probabilmente l'economia a determinare se la Gran Bretagna andrà alle urne prima del previsto o soltanto a fine legislatura, nel 2020.

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boris johnson





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