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Esteri
Libia, Gentiloni: "Riapriamo l'ambasciata a Tripoli. E sui militari..."
Libia, irritazione della Casa Bianca per la frenata di Renzi

"Presto l'Italia potrebbe riaprire l sua ambasciata a Tripoli, chiusa nel febbraio 2015. Il nostro governo ha nominato ambasciatore Giuseppe Perrone". Lo dice il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in una intervista al Corriere della Sera. "Spero che la riapertura della nostra ambasciata, appena verificate le condizioni di sicurezza, sia il sigillo di un grande sforzo di cooperazione. Il nostro impegno non deve stupire: contribuire a stabilizzare la Libia e' una priorita' nazionale, dalla sicurezza all'immigrazione", spiega il titolare della Farnesina. Gentiloni ha sottolienato che "sul piano militare stiamo fornendo alle operazioni antiterrorismo un sostegno logistico. Se ci saranno richieste di ulteriori attivita' di addestramento della guardia presidenziale e di sostegno alla guardia costiera le valuteremo". Il ministro ha chiarito che "non abbiamo missioni militari in Libia. Se le avremo saranno autorizzate dal parlamento".

LIBERATO A SIRTE IL COVO DELL'ISIS

I miliziani libici dell'operazione militare "Bunian al Marsus", condotta dalle forze fedeli al governo di Tripoli, festeggiano la liberazione del centro congressi Ouagadougou, il mega palazzo chiamato come la capitale del Burkina Faso costruito dal defunto colonnello Muhammar Gheddafi a Sirte, ultima roccaforte dei combattenti dello Stato islamico nella citta' costiera libica. Attraverso Facebook, infatti, l'ufficio stampa dell'offensiva nome in codice "edificio dalle fondamenta solide" ha pubblicato le immagini dei miliziani in divisa militare che fanno il gesto della vittoria alzando l'indice e il medio davanti al palazzo complesso Ouagadougou. Nelle fotografie, gli uomini di "Bunian al Marsus" sembrano muoversi disinvolti e in sicurezza davanti a quello che e' stato per settimane il "covo" dei jihadisti dell'Is trincerati a Sirte. Questo sviluppo avviene a dieci giorni dall'inizio dei raid aerei statunitensi e potrebbe mettere la parola fine alla sanguinosa battaglia per liberare Sirte, la citta' che diede i natali a Gheddafi, dagli estremisti del "califfato"; una battaglia costata oltre 350 morti e 3000 feriti tra le fila dei miliziani fedeli al governo tripolino.

IL GIALLO SUI MILITARI ITALIANI IN LIBIA

E' giallo sulla presenza di forze speciali italiane a Sirte, come hanno riferito alcuni media. Il portavoce dell'operazione "Bunian al Marsus" condotta dalle milizie fedeli al governo di Tripoli, Mohammed al Ghasri, ha smentito la possibile presenza di membri delle forze speciali italiane in Libia in qualita' di istruttori delle forze fedeli al governo del premier Fayez al Sarraj. Mentre Palazzo Chigi non commenta le indiscrezioni di stampa, il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, ha dichiarato di ritenere "non opportuno commentare notizie stampa inesatte". Stamane era stato peraltro lo stesso premier libico a ribadire di non aver bisogno di truppe straniere sul terreno chiedendo, in un'intervista al Corriere della Sera, al governo italiano essenzialmente aiuti umanitari, ospedali da campo e attrezzature, ma non truppe. "I nostri uomini possono fare da soli un volta ottenuta la copertura dall'aria: ho chiesto solo l'intervento con attacchi aerei Usa che devono essere molto chirurgici e limitati".

All'attaco del governo i M5S secondo i quali "oggi gli italiani scoprono che il proprio paese e' militarmente impegnato in Libia con forze speciali impiegate per lo sminamento e addestramento delle forze filo governative libiche. E' gravissimo che lo apprendano dalla stampa e non dal governo, che sino ad oggi ha nascosto la verita' al Parlamento e al paese senza mai degnarsi di metterci la faccia e dire le cose come stavano". Per parlamentari 'grillini' delle commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera "il governo si fa forte del famoso articolo 7bis inserito nel decreto missioni per permettere l'uso di militari su un fronte di guerra senza l'autorizzazione del Parlamento, ma quell'articolo parla chiaramente dell'invio di uomini a supporto di operazioni di intelligence, che niente hanno a che vedere con quello che le nostre forze speciali stanno facendo in Libia. Prima con la concessione delle basi aeree e ora con i propri uomini sul campo, questo governo ha di fatto coinvolto l'Italia in un teatro di guerra senza passare per il Parlamento". Sul fronte operativo, intanto, forze vicine al governo di unita' nazionale libico del premier Fayez al Serraj che oggi hanno annunciato di aver conquistato il quartier generale di Isis a Sirte: "Il centro (conferenze di) Ouagadougou e' nelle nostre mani" ha riferito il comando delle operazioni del governo Serraj. Truppe governative che stanno progressivamente liberando dalle sacche di resistenza delle forze del sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi.

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libia base isis sirtelibia militari italiani





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