Giappone, Patate e mais a elettori. Si dimette il ministro Kawai
“Né mia moglie, né io eravamo al corrente” dei presunti illeciti, ha dichiarato Kawai, nel rassegnare le dimissioni, scusandosi per avere danneggiato la fiducia
Secondo caso di dimissioni in meno di una settimana nell’esecutivo giapponese guidato da Shinzo Abe, su uno scandalo elettorale. Il ministro della Giustizia di Tokyo, Katsuyuki Kawai, ha rassegnato le dimissioni a poco più di un mese dall’insediamento ed è il secondo ministro del governo guidato da Shinzo Abe a lasciare il posto, dopo l'addio, la settimana scorsa, del ministro del Commercio, Isshu Sugawara, accusato anch’egli di violazioni della legge elettorale nonché di avere regalato meloni e granchi agli elettori nella circoscrizione di Tokyo.
Kawai è sospettato di avere offerto in dono patate e mais agli elettori, secondo quanto riferito dalla rivista Shukan Bunshun. Nello scandalo è coinvolta anche la moglie del ministro dimissionario, Anri Kawai, eletta a luglio scorso alla Camera dei Consiglieri, tra le fila del Partito liberal-democratico di Abe, accusata di tangenti durante la campagna elettorale. “Né mia moglie, né io eravamo al corrente” dei presunti illeciti, ha dichiarato Kawai, nel rassegnare le dimissioni, scusandosi per avere danneggiato la fiducia del pubblico nel rispetto della legge. Abe, che si è scusato pubblicamente per le dimissioni del ministro, ha nominato ministro della Giustizia l’ex titolare del ministero che si occupava del contrasto alla denatalità e dell’uguaglianza di genere, Masako Mori.
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