L’obbligo morale e legale del mondo di difendere il Venezuela dai criminali
Il portavoce del nuovo Governo, Carlos Vecchio, parla a Washington
Carlos Vecchio, venezuelano, numero due del Partito ‘Voluntad Popular, e ricercato ed esiliato da Nicolas Maduro è ora il rappresentante a Washington di Juan Guaidò, il presidente ad interim che sta lottando per liberare il paese dalla dittatura.
Intervistato dalla stampa internazionale in questa fase delicata si è detto convinto che oggi le Forze Armate del Paese si troveranno costrette ad un atto di disobbedienza verso il dittatore e lasceranno passare gli aiuti umanitari.
E’ questo, per Vecchio, un punto cruciale verso la democrazia e verso libere elezioni.’ Il vero primo punto della nostra agenda-ha confermato il portavoce-è porre fine alla dittatura per cominciare a risolvere la profonda crisi’.
‘E’-secondo Vecchio-un punto di partenza indiscutibile, solo occorre discutere di quando e come Maduro se ne andrà’.
Juan Guaidò per liberare il Venezuela.
Per quanto riguarda lo scenario futuro, quello del dopo, il politico esiliato negli Stati Uniti ha detto chiaramente che ’uno dei principali obiettivi di questo Governo di transizione è dare stabilità politica dando supporto alla nostra Assemblea Nazionale. Tutte le leggi sono approvate in questa sede, come pure tutti i meccanismi rivolti alla costruzione del nuovo processo elettorale. Un processo elettorale libero e trasparente dove anche le forze del chavismo potranno partecipare’.
Vecchio ha poi ribadito che non è necessario inventarsi nulla relativamente ai temi costituzionali ma solo seguire l’articolo 233 che indica che in assenza di un potere esecutivo dovrà essere il presidente dell’Assemblea incaricata ad assumere anche la Presidenza fino alle nuove elezioni.
‘Oggi 23 febbraio-dice Vecchio-sarà una giornata importante in cui passeranno vari messaggi. Il primo confermerà la forza di un popolo che sta cercando di uscire dalla disperazione sotto la guida di Juan Guaidò. A questo proposito stiamo cercando di aprire diversi fronti affinché si riesca a far passare gli aiuti umanitari, non solo per terra ma pure per mare. E siamo anche convinti della comprensione delle Forze Armate che capiranno che lasciando transitare medicine e alimenti aiuteranno anche i propri familiari e non solo tutti i cittadini venezuelani. Dovranno decidere da che parte della barricata si devono mettere, o dalla parte di Maduro o da quella del popolo venezuelano. Fino ad ora sono stati dalla parte del dittatore’.
Juan Guaidò per liberare il Venezuela. Il ruolo delle Forze Armate
Qualche timido segnale di cambiamento però si è notato nelle ultime manifestazioni. I soldati non hanno represso, colpito duro o imprigionato come invece era sempre successo. E tutto questo anche grazie alla compattezza della gente nelle strade e soprattutto ad un fortissimo appoggio da parte della comunità internazionale.
‘E’ una dittatura molto debole- conferma Carlos Vecchio-ma non abbiamo una sfera di cristallo per immaginare come andranno le cose a breve. Certo che siamo determinati a far finire la dittatura, creare un nuovo Governo ed andare a nuove elezioni, e tutto questo con tre livelli di pressione, della gente, dell’Assemblea Nazionale e della Comunità Internazionale. Queste forze devono aiutare il cambio in un modo pacifico’.
Ma il portavoce venezuelano ha chiuso poi dicendosi preoccupato perchè ‘non va dimenticato che l’attuale dittatura è criminale, traffica con droga, si è legata a gruppi terroristici che ‘lavano’ danaro, e sono disposti a tutto. E per questo tutti i Paesi e l’Onu in primis tengono l’obbligo legale e morale di difendere un popolo da un simile gruppo criminale.
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