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Esteri
Libia: Italia ed Europa restano a guardare. E l'Africa va a Turchia e Russia

Mentre l'Europa parla e lancia moniti, Turchia e Russia agiscono. E si prendono la Libia. Con la Francia che a sorpresa viene sconfitta dopo aver puntato sul generale Haftar respinto dalle milizie di Ankara e con un'Italia che non prende palla per tutta la crisi.

Italia, Francia, Germania e Ue hanno esortato "tutte le parti libiche e gli attori internazionali a cessare immediatamente e concretamente tutte le operazioni militari e ad impegnarsi in buona fede nei negoziati 5 + 5, sulla base della bozza del progetto di accordo del 23 febbraio". In una dichiarazione congiunta l'Alto Rappresentante Ue, Josep Borrell, e i ministri degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian, tedesco Heiko Maas e italiano Luigi Di Maio, hanno fatto riferimento "agli impegni costruttivi volti a fermare i combattimenti, riprendere il dialogo e raggiungere un cessate il fuoco nel quadro del Comitato Militare Congiunto 5 + 5, assunti al Cairo il 6 giugno". "Tali sforzi - si legge nella nota - devono indurre tutte le parti a convenire rapidamente su un accordo di cessate il fuoco nel quadro del Comitato Militare Congiunto 5 + 5, che comprenda il ritiro di tutte le forze straniere, mercenari e attrezzature militari fornite in violazione dell'embargo sulle armi delle Nazioni Unite da tutte le regioni della Libia, e ad impegnarsi in modo costruttivo in tutti i settori del dialogo intra-libico guidato dalle Nazioni Unite al fine di pervenire ad un accordo politico generale conformemente agli impegni assunti a Berlino".

Ma intanto la realtà sul campo prosegue. Una fregata lancia missili della Marina turca è in rotta nelle acque territoriali della Libia, secondo quanto riferisce il sito specializzato "BulgarianMilitary" citando fonti locali e turche. L'obiettivo della fregata (classe G), secondo le fonti, sara' quello di fornire appoggio al Governo di accordo nazionale libico (Gna) nei combattimenti contro le forze dell'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) comandato dal generale Khalifa Haftar nella area di Sirte.

Turchia e Stati Uniti hanno raggiunto degli "accordi" che potrebbero portare all'inizio di una "nuova era" nella gestione della crisi libica. Lo ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel corso di un'intervista rilasciata all'emittente 'Trt' a seguito di un colloquio telefonico con Donald Trump. "Dopo i nostri colloqui sul processo di transizione in Libia, può iniziare una nuova era tra Turchia e Usa", ha affermato Erdogan, aggiungendo che sono stati raggiunti "alcuni accordi", ma senza aggiungere dettagli in merito. In precedenza l'ufficio di Erdogan aveva reso noto in un comunicato che i due leader avevano concordato di continuare la loro stretta cooperazione sulla Libia. 

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