Marchionne impallinato da Obama
Marchionne bastonato da Obama per l'appoggio a Trump
Sergio Marchionne, famoso per gli avvitamenti carpiati con cui cambia, a seconda delle convenienze, alleati e amici stavolta è rimasto impallinato dall’ ex amico Obama che non gli ha perdonata l’ennesima capriola a favore del Presidente eletto Trump.
Infatti, l’incauto Marchionne, per ingraziarsi prontamente il nuovo potente aveva dichiarato qualche giorno fa che la Fca (Fiat Chrysler auto) avrebbe investito negli Usa e precisamente in Michigan e Ohio ben 1 miliardo di dollari producendo 2.000 posti di lavoro made in Usa.
Il nuovo presidente Trump aveva molto apprezzato e ringraziato pubblicamente Marchionne provocando però le ire vendicative del primo presidente nero della storia Usa che non l’aveva presa bene.
Detto fatto. Come l’attacco ai diplomatici russi il vendicativo Obama ha colpito, tramite la Epa, cioè l’agenzia americana di protezione ambientale la Fca accusandola di aver manomesso il software di controllo delle emissioni dei diesel come la Volkswagen.
Il che ha provocato un danno immediato alla Fca di -16.1% sul mercato azionario e la possibilità di una mega multa di 4.63 miliardi di dollari.
Ora non si sa quanto operativa possa essere questa operazione del velenoso Obama visto che probabilmente fra una settimana Trump rimetterà tutto a posto come con la Russia ma la dice lunga su che tipo ha governato la Casa Bianca per otto anni e il pericolo che il mondo ha corso in mano ad un egocentrico radical - chic che è stato eletto solo perché appartenente ad una minoranza senza alcun reale merito politico.