La mossa falsa della Leadsom sulla May gli costa il posto

Ormai in politica anche fra le donne vi è una guerra senza esclusione di colpi che non ha nulla da invidiare ai più blasonati colleghi maschi.
L'ultima battaglia si è consumata solo qualche giorno fa in Inghilterra dopo una improvvida intervista rilasciata da Andrea Leadsom ministro dell'energia e Theresa May, ministro degli interni, entrambe nel governo Cameron (dimissionario dopo l'esito della Brexit).
Ebbene, la Leadsom ha concesso al Times una intervista spericolata che è finita, come da prassi, in prima pagina con il titolo: "Essere madre mi avvantaggia sulla May"; in palio la successione al primo ministro Cameron.
Infatti la ministra dell'energia batte la ministra degli interni sul fronte figli per 3 - 0; tuttavia, questa dichiarazione, si è ritorta contro di lei come un boomerang in quanto è stata accusata di speculare e di offendere un campo delicatissimo che è quello della vita provata della ministra rivale, che ha ammesso di non aver potuto avere figli.
Nel pomeriggio la Leadsom ha tentato inutilmente di smentire quanto riportato dal Times ma ormai la frittata era stata fatta.
A parte il risultato dei voti tra i deputati Tory, 199 per la May e solo 84 per la Leadsom, la reputazione della ministra dell'energia è completamente andata accusata anche di aver calcato un po' troppo nel suo CV l'esperienza avuta nella City nel settore della finanza.
A questo punto, invece di aspettare il 9 settembre per conoscere il risultato delle votazioni dei 150.000 iscritti al partito conservatore, la Leadsom ha pensato bene di ritirare la sua candidatura aprendo la strada al numero 10 di Downing street alla sterile ma molto più umana contendente.
Insomma un vero e proprio autogoal o, più filosoficamente, un esempio applicato di quella eterogenesi dei fini che domina e colora la storia.