Voto in Moldova, avanti i filo-Europa
Con l'86% dei voti scrutinati, tre partiti filo occidentali sono in testa con il 44% circa alle elezioni legislative svoltesi domenica 30 novembre in Moldova, contro il 40% circa dei due partiti di opposizione filorussi. Spicca il boom dei socialisti, primo partito con il 22%.
Una situazione, secondo gli esperti, che rende difficile la creazione di una maggioranza. Probabile una grande coalizione tra partiti filo Unione europea e comunisti, non ostili all'integrazione con Bruxelles, ma per una revisione dell'accordo di associazione con la Ue.
Al secondo posto si piazza per ora il partito dei liberal democratici dell'ex premier Vlad Filat, con il 19%, seguito dal partito comunista guidato dall'ex presidente Vladimir Voronin, con il 17%.
Il partito democratico di Marian Lupu è al 15%, quello liberale di Mihai Ghimpu - che sostiene anche l'unificazione con la Romania e l'accesso alla Nato - è al 9%. Gli altri partiti non hanno superato al momento la sbarramento elettorale del 6%.
Il boom dei socialisti guidati da Igor Dodon, secondo gli analisti, si spiega in parte con l'ipotesi che avrebbero raccolto l'elettorato di Patria, il partito di un oligarca di origine russa escluso dal voto per presunti finanziamenti dall'estero e accreditato sino al 13% prima delle elezioni.