Russiagate: coinvolto anche Kushner, genero di Trump. Verso l'impeachment?
Donald Trump sempre più in bilico e a rischio impeachment
Trump: Russiagate, voci su Kushner "persona interesse" Fbi
La notizia bomba del Washington Post, secondo cui gli inquirenti avrebbero individuato un alto funzionario della Casa Bianca come "persona di interesse" nell'indagine dell'Fbi sul Russiagate, ha scatenato una ridda di voci sul fatto che si tratti di Jared Kushner, genero e consigliere del presidente Donald Trump. L'indiscrezione e' rimbalzata sui social media ma nessuna autorevole testata giornalistica l'ha confermata. L'Indipendent ha rilanciato il post di una reporter del New York Magazine, Yashar Ali. "E' Jared Kushner. Mi e' stato confermato da 4 persone. Non sto speculando", ha twittato il giornalista.
Il Washington Post si e' limitato a ricordare come ad avere contatti con il Cremlino siano stati, oltre a Kushner, anche il segretario di Stato Rex Tillerson e il ministro della Giustizia, Jeff Sessions. Solo "uno di questi tre lavora alla Casa Bianca", ha dunque osservato, sempre su Twitter, l'analista legale della Nbc, Ari Melber, deducendo che si tratti di Kushner. Se e' il genero di Trump ad essere indagato, ha osservato lo stratega democratico Zac Petkanas, "diventa una questione enorme" il fatto che abbia suggerito al presidente di licenziare il capo dell'Fbi, James Comey, che guidava l'indagine sul Russiagate. Il mese scorso il New York Times aveva riportato le preoccupazioni del capo stratega della Casa Bianca, Steve Bannon, sul fatto che Kushner potesse essere indagato.
Nuova defezione, vice ministro Tesoro Donovan rinuncia
Nuova defezione nell'amministrazione di Donald Trump. Jim Donovan, l'ex banchiere di Goldman Sachs scelto dal presidente come vice ministro del Tesoro ha rinunciato alla carica. "In questo momento voglio concentrarmi sulla mia famiglia e non posso piu' accettare" l'incarico, ha spiegato Donovan in un nota, indicando di sostenere il piano di riforma delle tasse di Trump e del ministro del Tesoro, Steven Mnuchin. L'amministrazione sta faticando a riempire posizioni di primo piano ancora vacanti al Tesoro e alla Federal Reserve. "Jim e' stato un enorme asset per il ministero", ha commentato un portavoce del Tesoro americano in una nota. Donovan non e' il primo a rinunciare. Oltre all'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn, costretto alle dimissioni perche' travolto dal Russiagate, anche la prima scelta di Trump come ministro del Lavoro, Andy Puzder, ha declinato sull'onda delle proteste, anche perche' non aveva pagato le tasse per una donna di servizio senza documenti. Solo al ministero del Tesoro, il presidente e' chiamato a fare 28 nomine e tutte queste richiedono la conferma del Senato. Per ora Trump ha fatto 10 nomine e solo una e' andata in porto, quella del capo del dicastero Mnuchin, l'unico ad aver ottenuto il disco verde del Senato.