Siria, Berlusconi: "Serve governo autorevole per mediare fra Usa-Russia"
La lettera dell'ex premier sulla Siria: "Serve un governo autorevole sul piano internazionale, interlocutore riconosciuto e capace di farsi ascoltare"
"L'Italia avrebbe bisogno al piu' presto di un governo nella pienezza dei suoi poteri: non un governo qualsiasi, con una qualsiasi maggioranza parlamentare, ma un governo autorevole sul piano interno e internazionale, interlocutore riconosciuto e capace di farsi ascoltare dalle maggiori potenze". Lo scrive il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in una lettera al Corriere della Sera.
"L'Italia e' un partner essenziale dell'Europa e dell'Occidente tutto, nell'ambito dell'Alleanza Atlantica. Tale collocazione, che dura da settant'anni e si basa su profondi valori condivisi, comporta naturalmente per noi degli obblighi di solidarieta' ai quali non siamo mai venuti meno - prosegue Berlusconi -. Al tempo stesso, proprio la nostra leale e indiscussa amicizia prima di tutti verso gli Stati Uniti porrebbe l'Italia - se non ci trovassimo nell'attuale condizione di paralisi - in grado di esercitare un ruolo e dare dei suggerimenti che i nostri alleati avrebbero il dovere e l'interesse di ascoltare. E' del tutto scontato il fatto che l'opzione militare sia la peggiore delle soluzioni possibili ai conflitti politici: ultima ratio in alcuni casi nei quali, parafrasando Clausewitz, non ci siano altri mezzi per condurre una politica razionale, pericolosissima quando - come in questo caso - una politica univoca e razionale non c'e' e non ci puo' essere data la complessita' della situazione siriana e la quantita' di attori e di interessi in gioco che investono non solo i Paesi limitrofi ma l'intero Medio Oriente".
"Il governo di Assad e' un governo dittatoriale e crudele, con alleati molto pericolosi e gli va assolutamente impedito l'uso di strumenti che il diritto internazionale e la coscienza morale condannano, come le armi chimiche. Va aggiunto pero' che non vi e' una prova univoca in questo senso, ne' del fatto che i suoi avversari non usino gli stessi mezzi o metodi meno violenti o crudeli anche ai danni della popolazione civile - prosegue l'ex premier -. Non si possono commettere semplificazioni: la presenza russa in Siria per esempio, comunque la si giudichi, ha riportato un vasto grado di stabilita' e la pacificazione in un Paese che rischiava di implodere, mentre - a prescindere dalle buone intenzioni - le guerre per procura, e il sostegno alle fazioni ribelli con la fornitura di armamenti, hanno contribuito al rafforzamento dell'Isis e di altri gruppi terroristici della galassia di Al Qaeda. L'intervento diretto della Russia, ha evitato che si ripetesse in Siria quanto e' accaduto in Libia con Gheddafi: i drammatici errori dell'Occidente in quell'occasione hanno prodotto una catastrofe della quale pagano ancora le conseguenze i libici, sprofondati in un caos sanguinoso, ma anche noi italiani, vittime della ripresa drammatica dell'immigrazione clandestina che il nostro governo era riuscito a bloccare proprio grazie agli accordi con Gheddafi".
"Quindici anni fa il nostro governo mise intorno a un tavolo, a Pratica di Mare, Russia, Stati Uniti, Europa, in uno storico accordo che avrebbe potuto inaugurare una nuova epoca, di alleanza e non piu' di contrapposizione - conclude Berlusconi -. Oggi un governo italiano autorevole potrebbe riprendere a lavorare proprio in quella direzione, perche' l'Italia proprio nel Mediterraneo ha grandi interessi in gioco ma ha anche un ruolo strategico imprescindibile. Mi auguro che tutte le forze politiche responsabili se ne rendano conto".