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Esteri
"Trump pazzo, è fuori dalla realtà"

"E' fuori dalla realta'", un "pazzo". James Comey aveva descritto cosi' Donald Trump dopo che il presidente a marzo aveva accusato con un tweet il suo predecessore Barack Obama di aver ordinato intercettazioni telefoniche alla Trump Tower durante la campagna elettorale del 2016. A riportare lo sfogo dell'ex direttore dell'FBI con i colleghi e' stato il New York Times. Il sentimento era abbastanza reciproco. Trump infatti, scrive ancora il giornale di New York, era andato su tutte le furie dopo che Comey pubblicamente si era rifiutato di appoggiare l'ipotesi dello spionaggio. La rabbia del presidente sarebbe poi cresciuta nelle settimane successive all'audizione di marzo, tanto da iniziare a parlare di licenziamento con i suoi fedelissimi. Il rapporto tra Comey e Trump e' stato segnato da tensioni continue, fin dalla campagna elettorale. Il tycoon infatti in diverse occasioni aveva rilasciato dichiarazioni contrastanti nei riguardi del direttore dell'FBI, accusandolo, ad esempio, di esser andato leggero contro la Clinton nell'inchiesta mailgate, per poi applaudire invece la decisione di Comey di riaprire le indagini, che vedeva protagonista l'allora candidata democratica, a pochi giorni dalle elezioni. Durante la presidenza, gli aveva comunque espresso la sua fiducia almeno in due occasioni.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe arrivata la settimana scorsa, quando l'ex capo del Bureau, davanti alla commissione del Senato, ha detto che provava una vaga nausea al pensiero di aver influito sul risultato delle elezioni. Frase che Trump ha letto come un ridimensionamento del suo successo alle urne. Ora dopo ora, si arricchisce di dettagli la ricostruzione di questi ultimi due giorni che hanno portato al clamoroso licenziamento. A leggere le decine di fonti che si sono fatte avanti con i media americani, sembra che Donald Trump si infuriasse ogni volta che veniva trasmesso in televisione un servizio sui rapporti tra il suo staff e i russi. Altri particolari sono venuti fuori sulla gestione del licenziamento stesso: la Casa Bianca ha mandato la lettera di licenziamento affidandola alla guardia del corpo del presidente che l'ha portata alla sede dell'FBI, mentre il direttore si trovava a Los Angeles. Comey ha visto la notizia in televisione quando stava tenendo un discorso davanti ai membri del suo team. La prima reazione sembra sia stata quella di ridere, pensando fosse un montaggio, uno scherzo realizzato proprio dai suoi agenti. Tutte queste indiscrezioni contrastano con la versione ufficiale della Casa Bianca che inizialmente ha motivato la scelta sostenendo che il presidente aveva accolto le indicazioni del ministro della Giustizia e del suo vice, critici sulla gestione del mailgate di Hillary Clinton da parte di Comey.

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