Nonostante i tentativi frenetici di Facebook e Twitter di fermare la diffusione dello scoop del New York Post sui computer e le email di Hunter Biden, l'articolo è diventato la scorsa settimana il più letto sulle elezioni, proprio sui due social network che volevano bloccarlo. E' quanto rivelano i dati di NewsWhip, riportati dal sito Axios, secondo i quali l'articolo del NY Post ha generato 2,9 milioni di interazioni (like, commenti, condivisioni), più del doppio della seconda storia più letta riguardante Donald Trump o Joe Biden.
Inoltre, 5 delle 10 storie più lette, riguardavano le ricadute dello scoop sul figlio del candidato democratico alla Casa Bianca e il modo in cui Twitter e Facebook avevano reagito. L'articolo del NY Post è risultato in assoluto il sesto più letto del mese, alle spalle di notizie di impatto enorme, quali la positività del presidente Trump al coronavirus o la morte del chitarrista Eddie Van Halen. I dati indicano inoltre che l'83% delle interazioni sono avvenute su Facebook e l'altro 17% su Twitter.
La reazione dei due social media allo scoop del NY Post, col tentativo di bloccarne la diffusione per la sua presunta scarsa attendibilità e addirittura la sospensione dell'account Twitter del tabloid newyorchese, sembrano di fatto avere ottenuto l'effetto contrario, attirando sull'articolo ancora maggiore attenzione. Soprattutto, dopo che i Repubblicani hanno accusato i due social media di avere esercitato una forma di censura, per proteggere il candidato democratico.
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