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Esteri
Turchia, autobomba a Smirne. Colpito il tribunale: vittime

Un poliziotto e un impiegato del tribunale sono rimasti uccisi a Smirne durante l'esplosione di due autobomba davanti al Palazzo di Giustizia, e nel successivo scontro a fuoco tra terroristi e polizia. Due attentatori sono stati uccisi, mentre il terzo è ancora in fuga. I feriti sono undici, tra questi alcuni agenti. A soli cinque giorni dall'attentato di Capodanno a Istanbul, in cui sono morte 39 persone e 65 ferite (la maggior parte stranieri), la Turchia è ancora sotto attacco dei terroristi. Secondo il governatore della provincia, Erol Ayyildiz, dietro l'attentato ci sarebbero gli indipendentisti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). I terroristi - ha aggiunto il governatore - avevano due Kalashnikov e otto bombe a mano.

La Turchia si trova attualmente ad essere crocevia in uno scacchiere dove sono in campo tensioni internazionali fortissime, da una parte con l'Iran, dall'altra coi Paesi del Golfo, per non parlare dell'intervento anti Isis in Siria dove si consuma anche uno scontro contro i Curdi. Il tutto mentre Erdogan sta imponendo all'interno una forte repressione antidemocratica: nel pomeriggio di oggi ben 380 ordini di detenzione sono stati emessi nei confronti di altrettanti imprenditori in 35 delle 81 province della Turchia accusati di avere legami con Fetullah Gulen, l'imam accusato da Ankara di essere il regista del golpe mancato. Tutte queste spinte rendono lo stato turco suscettibile di attacchi di diversa matrice. Ecco spiegato il motivo per cui ancora oggi non si sa se l'attacco di Capodanno sia firmato Isis. Oppure se sia riconducibile agli uiguri, una minoranza turcofona di religione islamica che vive soprattutto nella regione dello Xinjiang, nel nord-ovest della Cina. "La Turchia è sotto attacco contemporaneo di diversi gruppi terroristici e vogliono metterla in ginocchio", ammette lo stesso presidente, Recep Tayyip Erdogan.

"Se fosse confermata la provenienza asiatica dell’attentatore - spiega Andrea Manciulli, presidente della delegazione italiana della Nato e esperto di terrorismo - questa vicenda farebbe risaltare l'importanza della crescita jihadista in alcune regioni delle ex Repubbliche Sovietiche. E anche in alcune province della Cina, fenomeno che da tempo è stato individuato. Ma che è stato molto sottovalutato". Smirne (Izmir), sulla costa occidentale turca, è una delle città dove si stanno concentrando le indagini legate all'attentato di Capodanno ad Istanbul.

L'attacco. L'autobomba è esplosa davanti all'ingresso riservato a giudici e procuratori al Palazzo di Giustizia. Le forze di sicurezza turche sono riuscite a contenere l'autobomba e l'assalto dei terroristi nel perimetro esterno del tribunale di Smirne, evitando così che l'attacco avesse effetti ancora più gravi. Dopo l'esplosione tre attentatori sono entrati in azione, aprendo il fuoco all'interno del tribunale.

A Istanbul e nelle località vicine è ancora in corso la caccia al killer che, a Capodanno, ha attaccato la discoteca Reina. L'uomo, secondo gli investigatori, aveva legami con tre diverse famiglie le cui abitazioni sono state perquisite. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati passaporti falsi e cinture esplosive, documenti e computer. In uno di questi, sarebbero state rinvenute informazioni sull'attentatore. La polizia ha effettuato molti arresti (almeno 36) e sta setacciando le zone dove il killer potrebbe trovarsi o avere collegamenti. Sono 92 le persone incriminate in Turchia per aver mostrato sostegno, attraverso i social network, nei confronti del terrorista della notte di Capodanno. Gli arresti sono avvenuti in tutto il Paese. I 92 sono accusati di "propaganda e sostegno a favore di organizzazione terroristica". Compariranno nelle prossime ore dinanzi al giudice delle indagini preliminari.

Gli investigatori sono convinti che un secondo terrorista abbia preso parte all'attacco alla discoteca: il sito web del quotidiano Hurriyet e la Cnn turca hanno pubblicato immagini di telecamere di sorveglianza in cui un sospetto terrorista - grazie a un particolare modello di pantaloni - è stato individuato alle 22.49, con ogni probabilità mentre lasciava il quartiere di Zeytinburnu diretto al night club. E poi nel momento della fuga dopo la strage, all'1.23. Un abbigliamento ben diverso da quello indossato dal terrorista che, sempre nei filmati, si vede fare irruzione nell'esclusivo locale, all'1.15. Dettagli che, uniti alla testimonianza rilasciata da una sopravvissuta e da un cameriere del Reina alla stessa Cnn turca, rafforzano l'ipotesi che i terroristi fossero due.

Il vicepremier Numan Kurtulmus, ha detto che "un solo uomo ha sparato. L'atto è stato compiuto con una sola arma, ma ci potrebbero essere stati aiutanti all'interno". Su questo le indagini proseguono, ha sottolineato. Kurtulmus ha ipotizzato, senza fare riferimenti espliciti agli Usa, come in queste ore stanno facendo esponenti politici e media vicini al presidente Erdogan, che "servizi di intelligence stranieri" potrebbero aver avuto un ruolo nella strage di Capodanno, considerata la "professionalità" del killer. Il vicepremier ha inoltre fatto notare che il killer non si è suicidato e ha utilizzato nella fuga tre passaggi riservati al personale dell'esclusiva discoteca. Secondo Kurtulmus, l'autore della strage probabilmente è arrivato in Turchia proveniente dalla Repubblica ex-sovietica del Kirghizistan, anche se l'indagine continua a valutare diverse opzioni, come quella che provenisse dalla Siria.

L'altro vicepremier, Veysi Kaynak, ha descritto il terrorista che ha sparato al Reina come "addestrato in modo speciale", componente di una cellula. Poi ha definito "molto alta" la probabilità che il terrorista fosse un cinese uiguro. "Sulla base dei preparativi, delle armi, delle bombe e munizioni ritrovate - ha spiegato Kaynak - si deduce che una grande atrocità fosse in corso di preparazione". Quindi, non ha escluso che l'attentatore sia fuggito all'estero aiutato da alcuni complici.

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