Esteri
Ursula von der Leyen? Collaborativa e diplomatica, ma anche ferma nelle sue posizioni e piuttosto anaffettiva
Una personalità pragmatica e determinata. L'analisi

Ursula Von Der Leyen
Il profilo psicologico della presidente della Commissione europea
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea dal 2019, è una figura centrale nella politica europea contemporanea. La sua leadership si caratterizza per sobrietà, rigore e pragmatismo, qualità che possono essere efficacemente analizzate attraverso il modello dei Big Five della personalità, noto anche come modello OCEAN o SLOAN. Adoperando questo modello, il cui uso è consolidato nella moderna psicologia della personalità, possiamo dare questa descrizione del carattere della presidente.
Stabilità emotiva elevata: la presidente mostra una bassa tendenza al neuroticismo. È calma, razionale e resistente allo stress. Questa qualità è stata cruciale durante la gestione della pandemia da COVID-19, quando ha mantenuto una linea ferma e strategica, promuovendo il piano NextGenerationEU e coordinando l’acquisto centralizzato dei vaccini per tutti gli Stati membri.
Coscienziosità elevata: la presidente è estremamente organizzata, disciplinata e orientata agli obiettivi. La sua gestione della Commissione si distingue per una forte attenzione alla pianificazione e all’efficienza. Ha promosso una struttura più orizzontale all’interno della Commissione, cercando di superare le rigide divisioni tra i vari portafogli e incoraggiando una responsabilità condivisa tra i commissari.
Apertura mentale moderata: Ursula von der Leyen ha un livello non elevato, ma presente e percepibile, di apertura. È pragmatica e orientata ai fatti, e ha una buona capacità di adattamento. Lo dimostra la sua attitudine ad affrontare sfide complesse come la transizione verde e quella digitale, promuovendo il Green Deal europeo e la strategia digitale, sforzandosi (a dire il vero non sempre con successo) di mantenere un approccio realistico e graduale.
Estroversione bassa: Ursula tende a essere molto riservata. Non è una figura che cerca il palcoscenico, tuttavia sa imporsi con fermezza. La sua leadership è più strategica che carismatica, e preferisce lavorare dietro le quinte, negoziando con capi di Stato e stakeholder europei in modo discreto ma efficace.
Amicalità moderata: la presidente non brilla per amicalità. È collaborativa e diplomatica, ma anche ferma nelle sue posizioni e piuttosto anaffettiva nel suo comportamento relazionale. In ogni caso, ha dimostrato capacità di mediazione in contesti difficili, come nei negoziati per il bilancio pluriennale dell’UE e nel sostegno all’Ucraina, in cui ha annunciato pacchetti di aiuti significativi, mantenendo una posizione chiara e coerente.
In sintesi, Von der Leyen incarna una leadership pragmatica e strutturata, basata su efficienza, responsabilità e visione strategica. La sua coscienziosità e la sua stabilità emotiva le permettono di affrontare con lucidità le crisi e di guidare la Commissione con fermezza. Pur non essendo una leader espansiva, riesce a costruire consenso attraverso la diplomazia e la competenza. La sua pur moderata apertura mentale le consente di promuovere innovazioni importanti, come il Green Deal e la digitalizzazione, senza perdere il contatto con la realtà politica e sociale dell’Unione (anche se con un certo grado di astrattismo dogmatico).
Il suo impatto politico si manifesta in diversi ambiti. Ha promosso una visione integrata dell’azione comunitaria, cercando di superare le frammentazioni interne e rafforzando il ruolo della Commissione come motore politico dell’Unione. Durante la pandemia, la guerra in Ucraina e le tensioni energetiche, ha dimostrato una notevole capacità di gestione delle emergenze, mantenendo la calma e proponendo soluzioni concrete e condivise. Ha reso il Green Deal europeo e la digitalizzazione pilastri centrali dell’agenda comunitaria, mostrando comunque una certa apertura al cambiamento e capacità di visione strategica. Infine, come prima donna alla guida della Commissione, ha rappresentato un cambiamento simbolico e sostanziale, portando un modello di leadership che unisce fermezza, diplomazia e competenza.
In conclusione, il profilo psicologico di Ursula von der Leyen si riflette in un approccio politico che privilegia la stabilità, la responsabilità e la cooperazione. Il suo stile di leadership non punta sull’impatto emotivo o sulla retorica, bensì sulla costruzione paziente e metodica di un’Europa più resiliente, sostenibile e unita. In un contesto globale sempre più instabile, la sua figura rappresenta un punto di riferimento per una governance europea solida, capace di affrontare le sfide del presente con lucidità e visione, anche se quella velocità di reazione che, indubbiamente, sarebbe auspicabile.