Dieci anni fa, nel febbraio del 2011, il Ministero dell’Agricoltura riconosceva ufficialmente la nascita del "Consorzio di Tutela del Provolone del Monaco Dop". Per celebrare la ricorrenza Coldiretti Napoli e Campagna Amica omaggiano questo formaggio ottenuto dalla lavorazione del latte delle vacche di razza Agerolese con uno spazio all’interno del mercato coperto San Paolo di Napoli, con degustazioni, curiosità, approfondimenti e la filatura dal vivo, per mostrare ai visitatori come nasce il Re dei formaggi napoletani, bandiera gastronomica dei Monti Lattari e della Penisola Sorrentina. Prevista anche la visita del presidente del Consorzio di Tutela, Giosuè De Simone, su invito di Valentina Stinga, presidente di Agrimercato San Paolo e cofondatrice del consorzio agricolo Sapori di Sorrento.
Il Provolone del Monaco Dop è un formaggio a pasta filata dura, con un sapore inconfondibile e una piccantezza più o meno intensa in base alla stagionatura, che oscilla tra i sei e i diciotto mesi. È un prodotto che, oltre alle qualità organolettiche straordinarie, vanta ben tre leggende sulla sua origine e sull’origine del suo nome. La più famosa -a cui si ispirano Coldiretti Napoli e Campagna Amica per questa celebrazione- è legata alla pesante mantella di lana che i pastori dei Monti Lattari adoperavano per ripararsi dall’umidità e dal freddo durante la traversata in mare per recarsi a vendere il formaggio a Napoli. Qui, infatti, l’arrivo dei pastori era accolto con l’espressione colorita “È arrivato zì monaco co’ pruvulone!”. Un’altra leggenda, anch’essa verosimile, si riferisce invece alla forma a pera e al trasporto dei formaggi, raccolti con le corde e portati a spalla dai pastori, così come facevano i monaci questuanti, che utilizzavano allo stesso modo le bisacce. Ultima leggenda, meno nota e più romantica, è quella legata alla storia d’amore clandestina tra un monaco e la moglie di un casaro.
Tra storia e leggenda sopravvive l’eredità di saperi di un’eccellenza unica al mondo. Il provolone ha dimensioni variabili, a seconda della lavorazione manuale con cui viene realizzato, e può pesare tra i cinque e i dieci chili. La sua forma tipica a pera, fiasco o cilindro lo differenzia dal caciocavallo classico per la mancanza della testina a chiusura della sommità. Ha una crosta dura e spessa di circa mezzo centimetro, di colore giallo dorato. Come accade per quasi tutti i formaggi tradizionali, anche il provolone del Monaco della penisola Sorrentina e dei Monti Lattari è legato ad una razza di vacche, l'agerolese. Queste ed altre curiosità troveranno risposta nello spazio espositivo all’ingresso del mercato coperto di Campagna Amica a Fuorigrotta.
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