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Il regime di Maduro alla fine ma la lotta di Guaidò è ancora lunga

Mantenere la pressione internazionale e no a proposte di negoziati
Sicuramente, un giorno, la storica lotta del popolo venezuelano contro ben due dittature, quella di Ugo Chavez e l’ultima di Nicolas Maduro, saranno argomenti di diversi libri.
Si racconteranno i disastri economici, i cittadini torturati e assassinati dal regime e tutto quello che ha fatto diventare un paese ricchissimo in una nazione ormai alla fame lasciata da milioni di cittadini senza più speranza, oltre che di cibo, di medicine, lavoro e libertà.
Fortunatamente però questo incubo parrebbe essere verso la fine.
L’arrivo del giovane capo dell’opposizione, Juan Guaidò, nominatosi presidente ad interim, sembra aver aperto la strada per la fine dell’incubo.
La lotta di Guaidò. Ancora lunga e pericolosa.
Parrebbe tutto facile mentre purtroppo non lo è, perché il regime di Maduro, vistosi accerchiato da tutte le parti, si sta difendendo come un animale rabbioso protetto dalla maggior parte delle Forze Armate.
E questo perché?
Molti osservatori concordano che la cintura militare che difende il dittatore sembrerebbe essere composta dai molti ai quali Maduro ha di fatto lasciato il controllo di tutto ciò’ che è bene e male nell’area del narcotraffico. Il che significa che, potenzialmente, molti militari avrebbero potuto farsi ricchi anche aldifuori del paese e ora in un cambio così drastico dovrebbero pagare, anche con il carcere.
E la promessa di amnistia fatta da Guaidò certamente non li difenderebbe da rogatorie internazionali.
La lotta di Guaidò. La tecnologia delle Forze Armate in mano ai cubani.
E poi esiste l’elemento Cuba. La tecnologia che muove e controlla molti nelle Forze Armate e nella Polizia è guidata saldamente da tecnici ed esperti cubani. E questo non è poco ed impedisce di fatto a molti giovani ufficiali , sottufficiali che soffrono la crisi come tutta la popolazione civile, di ribellarsi e staccarsi dalla cupola dei capi militari ancora attaccati al vecchio regime.
Ecco perché. ora più che mai, necessita una pressione internazionale senza precedenti che superi i muri delle Forze Armate venezuelane e dei paesi a regime comunista, come Russia, Cuba, Cina, Nicaragua e Bolivia, che ne fanno una difesa ideologica, da comunisti quali sono.
Non è ancora finita perché Maduro, come un animale braccato e ferito potrebbe scatenare ancora tanti disastri e fare molte vittime innocenti.
Sempre gli osservatori interni ed internazionali continuano a sostenere l’esigenza di avere due aspetti basilari da perseguire assolutamente: mantenere forte la pressione internazionale ( e l’Italia potrebbe fare di più) e assolutamente non accettare alcuna proposta da parte di Maduro per negoziare.
Solo un modo per guadagnare tempo.
Ma il giovane Guaidò si è dimostrato tenace, forte, senza paura e con le idee chiare ed è per questo che, fuori dal Venezuela, si sono viste molte manifestazioni spontanee di festa di venezuelani fuoriusciti che sognano la libertà.