La Karola non sapeva che l’Italia ha un ministro con gli 'attributi' a posto - Affaritaliani.it

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La Karola non sapeva che l’Italia ha un ministro con gli 'attributi' a posto

Daniele Rosa

Non la si faccia diventare una martire, ma la si spedisca fuori dal paese a vita.

‘Grazie Karola per aver messo il tuo corpo in questa battaglia di civiltà’ così Roberto Saviano  paladino dei diritti umani e soprattutto nemico, senza se e senza ma, del ministro dell’Interno Matteo Salvini scrive.

 

In realtà gli unici che hanno rischiato, senza nemmeno volerlo e nelle loro funzioni legittime, sono i cinque militari della motovedetta della GDF. Solo grazie alla loro abilità sono riusciti ad evitare di essere schiacciati dalla Sea Watch in attracco.

 

Una nave con bandiera olandese con a bordo un capitano che, probabilmente, in un momento di tensione e adrenalina pura, ha pensato bene di violare acque territoriali di un paese e di attraccare infischiandosene delle stesse leggi . E, ultimo e non ultimo, quasi speronando un’imbarcazione militare italiana.

Salvini, un ministro che difende il Paese

La Sea Watch aveva clandestini a bordo? Certo.

Avrebbe potuto portarli da qualche altro parte?Altrettanto certo.

Perché non lo ha fatto? Perché forse convinta che l’Italia fosse ancora il paese delle banane. Un Paese che da anni ha ceduto, in tema di migranti, anche l’incedibile.

 

Ma la Karola, non poteva immaginare che in Italia, adesso, vi è un Ministro dell’Interno con, con tutto il rispetto, i contro zebedei.

 

Forse la ricca tedesca plurilingue si ricordava come l’Italia era stata trattata dall’India nella vicenda dei due marò.

A pesci in faccia nonostante i due militari fossero completamente innocenti.

Allora il Presidente del Consiglio era un professore , tal Mario Monti, ora senatore a vita, che si inchinò velocemente pur di non far dispiacere  a nessuno, tantomeno gli indiani e abbandono’, come ripetuto dal marò Massimiliano Latorre, per mesi i nostri militari.

Salvini, un ministro che difende il paese. No al martirio per Karola, si all'espulsione 

Purtroppo per la capitana, ora idolo della poca sinistra che ancora esiste in Italia, Salvini non è Monti  e la musica è cambiata.

 

E nemmeno Germania e Francia hanno potuto dire la loro solita tiritera infarcita di banalità. Salvini ha ricordato senza mezzi termini da che pulpito uscisse la predica.

 

Ed ora che ne sarà della nuova Giovanna d’Arco?

 

Non la si faccia diventare un martire ma la si faccia uscire dal paese con un biglietto di sola andata.

 

In fondo le è andata ancora bene. Se fosse entrata in acque americane o australiane le sarebbe accaduto molto, ma molto di peggio.

Ed allora liberatela e mandatela fuori dall’Italia a vita.

Che si eviti di far scrivere ancora al bravo scrittore Saviano, il Savonarola dei giorni nostri, il fustigatore delle vicende saliniate.

Quello non vede l’ora.