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Contrasto al lavoro nero e al caporalato

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Il Consiglio dei Ministri ha da poco approvato un disegno di legge contenete norme in materia di contrasto ai fenomeni di lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura, introducendo strumenti operativi contro il caporalato sia amministrativi, sia penali.

Innanzitutto si renderà obbligatorio e non più facoltativo l’arresto in caso di flagranza del reato.

Ed obbligatoria sarà anche la confisca del prodotto o del profitto del reato, oltre che delle cose utilizzate per la sua realizzazione, in modo che la decisione sulla destinazione di questi beni non sia più affidata alla valutazione discrezionale del giudice.

Può accadere che, al momento della condanna e prima, al momento del sequestro finalizzato alla futura confisca, non si sia nelle condizioni di rintracciare lo specifico profitto o prodotto del reato, oppure le specifiche cose che sono servite alla sua commissione (occultamento, dispersione, consumo o riutilizzo). Si agirà allora su beni, del valore equivalente, che siano ovviamente nella disponibilità del reo, in modo da inibire qualunque forma elusiva della futura confisca ed assicurare in ogni caso la neutralizzazione della pericolosità che si estrinseca con la commissione del reato.

All’elenco dei reati per i quali può operare la confisca cosiddetta estesa o allargata, si aggiungerà anche il delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di cui all’art. 603 bis c.p. Il reato di caporalato sarà aggiunto a quelli per i quali si determina la responsabilità amministrativa da reato da parte degli enti. Lo sfruttamento dei lavoratori produce, infatti, quasi sempre vantaggio per le aziende, che spesso sono costituite in forma societaria o associativa: accanto alla responsabilità individuale dei singoli soggetti autori del reato, saranno previste specifiche sanzioni (pecuniarie, interdittive e di confisca) anche a carico dell’ente medesimo, quando risulta accertato che il reato sia stato commesso nel suo interesse o a suo vantaggio. Il reato di caporalato sarà, inoltre, inserito nell’elenco di quelli per cui si riconosce il diritto della vittima all’indennizzo a carico dello Stato attingendo al fondo anti-tratta.

Verrà anche rafforzata l’operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità, estendendo l’ambito dei soggetti che possono aderire alla Rete, includendovi sportelli unici per l'immigrazione, istituzioni locali, centri per l'impiego, enti bilaterali e soggetti abilitati al trasporto dei lavoratori agricoli. Info dai Consulenti del Lavoro.