Crescita e cauto ottimismo per le medie imprese italiane

 

Le medie imprese italiano crescono, sono inclusive e guardano con cauto ottimismo al 2016. E' quanto si legge nel comunicato stampa diffuso da Unioncamere, a seguito della pubblicazione della 15^ edizione dell’indagine annuale sulle medie imprese italiane nel periodo 2005-2014, condotta da Mediobanca e Unioncamere. L'indagine fa luce sulla ripresa e sulla competitività di 3.283 medie imprese manifatturiere italiane, che assicurano circa il 16% del valore aggiunto e delle esportazioni dell’industria manifatturiera italiana.
Dal report emerge come le aziende del nostro Paese crescano a ritmo più sostenuto rispetto alla manifattura, riuscendo a competere ad armi pari con la concorrenza tedesca e a far muovere il Sud alla stessa velocità del resto d’Italia, con un valore aggiunto del +34% sul 2005 e registrando un aumento del +85% sulle esportazioni e del +10% sull'occupazione.

Tra il 2005 e il 2014 i principali settori delle medie imprese hanno messo a segno incrementi nel valore aggiunto. Tra i più performanti: pelletteria e accessori (+52%), alimentare (+50%), chimico-pharma (+45%) e meccanica (+42%).

Sono le regioni del Nordest a contenere la maggiore concentrazione di medie imprese (circa il 40%) con il Veneto al primo posto per densità, seguito da Lombardia ed Emilia-Romagna.
La forma che sembrano assumere le aziende italiane è quella di un capitalismo inclusivo, in cui vi è un’equilibrata distribuzione della ricchezza tra capitale e lavoro.
Secondo un campione rappresentativo di medie imprese industriali italiane, il 2015 si è chiuso con numerose società dal fatturato in crescita (46,1%) che superano nettamente la quota di quelle che segnalano difficoltà (20,2%). All’insegna dell’ottimismo, anche se più moderato, anche le previsioni per il 2016, con il 35,6% di queste società che prevede un ulteriore aumento del fatturato, mentre per il 54,1% prevarrà una situazione stazionaria.

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