Draghi: "I giovani pagano il prezzo più alto della crisi"
“Nonostante sia la generazione meglio istruita di sempre, i giovani di oggi stanno pagando un prezzo troppo alto per la crisi”. Tanta la preoccupazione espressa dal Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, in un discorso tenuto al Consiglio di Stato portoghese a Lisbona. Draghi ha lanciato il rischio di una “generazione perduta”, sottolineando come in testa alle sfide dell’Eurozona c’è da risolvere il problema della disoccupazione giovanile. La ripresa procede a passo moderato – ha poi evidenziato - sostenuta da una politica monetaria espansiva della Bce e dal basso prezzo dell’energia. Ma sono “segnali che non dovrebbero farci riposare sugli allori perché l'eurozona, nel suo insieme, è tornata ai livelli pre-crisi solo l’anno scorso”, ha spiegato.
“Una questione chiave in questo senso è la disoccupazione giovanile in quanto impedisce ai giovani di svolgere un ruolo attivo e significativo nella società” si legge sulle pagine del Corriere della Sera. E fa l’esempio del Portogallo, dove ancora oggi circa un terzo dei giovani non ha trovato lavoro. "Ciò danneggia seriamente l’economia, perché a queste persone, che vorrebbero ma non riescono a lavorare, viene impedito di sviluppare le loro competenze". "Per evitare una generazione perduta - ha ribadito - dobbiamo agire rapidamente perché in Italia il tasso di disoccupazione giovanile è al 39,1% rispetto a un tasso medio del 21,6% nell’Eurozona. Temi come questi illustrano chiaramente che l’attuale ripresa economica deve essere sostenuta dall’azione decisiva da parte della politica". Nella prefazione del rapporto sul 2015 sulle attività dell'Istituto di Francoforte ha poi evidenziato come “le prospettive per l’economia mondiale sono circondate da incertezza. Dobbiamo fronteggiare persistenti forze disinflazionistiche. Si pongono interrogativi - ha concluso - riguardo alla direzione in cui andrà l’Europa e alla sua capacità di tenuta a fronte di nuovi choc”.