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Quando Montanelli mi salvò dalle sgrinfie di Padre Turoldo

“Mi sovviene , era il 1950 e il frate  poeta David Maria Turoldo aveva la porta del suo convento a pochi passi dall’entrata della mia maison: mi chiama un giorno la tenutaria signora Ardenzi, e riunisce davanti a un tavolo tutta la nostra scuderia: c’erano le colleghe  Mistero, Lingua di Velluto, Robespierre, la Mula, Maria figadefer.. La nostra maison , il Chiaravalle, era di prima categoria ,non per militari di truppa, era la più elegante di Milano, frequentata da industriali, attori  e cardinali :  statuette di fauni, salottini rossi, quadri d’autore, tappezzerie eleganti. E c’era un certo giro di cocaina.  Ma al frate non piaceva l’andare e venire dei flanellatori a pochi passi dal suo convento. La signora Ardenzi ci dice che dovrà chiudere il casino. L’arcivescovo Montini  ha perso la pazienza.

 

Turoldo minacciava di stendersi davanti all’entrata. La collega Mistero, bolognese,  aveva conosciuto Montanelli in Africa. Anch’io avevo lavorato al fronte: la nostra tenda seguiva i bersaglieri in Libia. I soldati ci pagavano in francobolli. Allora tutte noi signorine eravamo molto nazionaliste:  ricordo che nella ritirata, per non far prendere  come bottino di guerra la bandiera italiana dagli inglesi, noi signorine la strappammo in mille pezzettini e ce la nascondemmo tra la biancheria intima… e qualcuna anche nella vergogna.  Indro aveva saputo della storia…Così  Mistero propose  a noi signorine di scrivergli: e Indro venne a trovarci,  mediò con padre Turoldo…  “

Passano gli anni, Wanda- cosi racconta nel libro- diventa la tenutaria della maison di via Fiori Chiari a Milano: frequentato da pittori e dai giornalisti delle vicinissime redazioni..

” Ricordo Nino Nutrizio direttore della Notte che pagò la marchetta a tutta la sua redazione, nel 1958, nell’ultima notte di bagordi, prima della chiusura per legge delle case chiuse. Ricordo Quasimodo…   e sa quanti senatori e giornalisti poterono laurearsi grazie al nostro buon cuore? Perché a Bologna, dove esercitavo in via dell’Oca,  noi signorine delle case chiuse prestavamo una stanza calda a quei ragazzi che studiavano legge e che non potevano pagarsi una stanza riscaldata. Ricordo  Alberto Sordi, ricordo  Picasso, ricordo il giornalista Enzo ..( omissis) che a Modena aveva quasi un ufficio nella nostra maison…Ricordo il giovane Arbasino a Voghera , lui studente  universitario, che poi venne querelato dalla collega Monzese perché scrisse sul giornale dei goliardi  vogheresi che la signorina  aveva trovato un merlo  industriale che l’avrebbe sposata…”

Negli anni 80 la Wanda è a Milano, dove esercita per strada  in via XX settembre, all’angolo della casa di Berlusconi. Una foto della agenzia Farabola la immortala fuori dalla villa del tycoon televisivo. I tempi  delle cene eleganti sarebbero giunti molto più tardi.

Poi, con i risparmi  l’acquisto  dell’Hotel Acapulco a Tortona, l’arrivo delle prostitute dell’est, dei magnaccia albanesi, delle prime professioniste nigeriane…E soprattutto dei cerbiatti, come la tale Princesa, cantata da De Andrè.

“ Ormai la donna non tirava più, c’erano i trans brasiliani sulle strade dell’Oltrepò, i cerbiatti  facevano soldi a palate coi contadini .”

E di nuovo Wanda  incontrerà Montanelli. Wanda finisce aggredita da alcuni magnaccia, presa a pietrate.E ‘ in ospedale a Voghera, in coma, assistita da un ex flanellatore di Bologna, ora primario. Al suo capezzale le ex signorine del Chiaravalle. Mistero avvisa Montanelli al Corriere.

“Arrivò  infine Indro al mio capezzale  e mi disse: signora con lei scompare la prima repubblica delle marchette. Ormai sono di moda  solo i trans”. E io mi risvegliai. Fu un miracolo”

E Indro sentenziò la celebre frase che Wanda riporta nelle sue memorie: “con lei è caduto il muro del Belino”.

Memorie dell’ultima maitresse vivente ( ora ha 106 anni ) , accudita a Montevideo da una ex donna di vita sudamericana , nota negli anni 90 in piazza Aspromonte a Milano; Sandra Gutierrez, pregiudicata,  ora testimone di Geova.

Il volume  (uscito dapprima  come samizdat   dieci anni orsono e persino venduto clandestinamente su Anazon da una casa editrice pirata)  viene ora  rivisto e allungato di aneddoti  e foto, lanciato da Mimesi e presentato alla Scaldasolebooks, una piccola libreria di Porta Ticinese, ( nella zona  alloggiava Mariafigadefer) ,Le memorie delle case chiuse  stanno  affascinando  il mondo musicale milanese : il compositore e arrangiatore Antonio Summa ne vuole ricavare un musical, la cantante Elena Ferretti, già finalista a The voice senior, ha interpretato la Wanda in un video ( via Fiori Chiari )  girato proprio nella maison di Brera, rimasta ancora intatta con la sua scalinata di marmo e le affascinanti specchiere, a Voghera si prepara la proiezione di un filmato con una collega di Wanda che ricorderà Arbasino…. La cantante Erika Sbriglio presenta intanto su Facebook  nella pagina dedicata al libro otto canzoni  tratte dalle sue memorie . Spunta infine un video con la controfigura di Montanelli  davanti alla sua mitica Lettera 22, interpretato dal cantautore Nando Uggeri. Videoclip  girato in quelle stanze del peccato dalla regista Barbara Seghezzi.

“ Ma allora il casino era un club, non c’era la TV né la movida,  e i ragazzi  di allora dove passano le serata? Dove venivano iniziati alle gioie del sesso ? Al Chiaravalle “ racconta Wanda da Montevideo.

E di nuovo si inabissa nel tempo che fu: “ricordo i mutilati della ritirata di Russia che venivano in carrozzella davanti al nostro casino,  a Bologna. Era il 46. E io e Mistero li prendevano in braccio e li portavamo in camera…Padre Turoldo avrebbe dovuto vergognarsi. Noi facevamo del bene…”

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