Malattie rare
Sport e disabilità non hanno barriere
“Sport e disabilità”
Arsenio Veicsteinas, Presidente del Comitato Scientifico Culturale della
Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI)
In questi ultimi dieci anni la ricerca scientifica e la consuetudine hanno chiaramente
dimostrato che non esiste un limite alla attività fisica e allo sport per l’individuo
etichettato comunemente come “disabile” e che tale limite tra disabile e normodotato (o
“normale” secondo il linguaggio del quotidiano) diventa sempre più labile.
Tutti, anche gli individui con difficoltà motorie, dal paraplegico in carrozzina all’amputato, all’infortunatoo semplicemente all’anziano; gli individui con problemi intellettivi o psichici, dal Downall’autistico; gli individui con patologie croniche di varia natura, in particolare con
ipertensione e diabete; gli individui con patologie tumorali o congenite, compresi i deficit
della coagulazione, tra cui l’emofilia, hanno tutti la necessità e, oggi, la possibilità, di
praticare attività motoria e sport per conseguire il pieno benessere psicofisico o per
migliorare il proprio livello di salute. E in questo senso la FMSI combatte con forza la
sedentarietà, nuova patologia del XXI secolo, che caratterizza la stragrande maggioranza
di tutta la popolazione sopra menzionata e il medico dello sport è il garante e il
sorvegliante, riconosciuto a livello europeo per la sua eccellenza, dell’idoneità alla pratica
sportiva agonistica e non.
Nella realtà, queste esigenze non sono sempre accompagnate dalla possibilità di essere
soddisfatte, sovrapponendosi limiti di varia natura: alcuni, dovuti al tipo di sport (da
contatto, eseguiti in ambienti straordinari, caratterizzati da carichi allenati molto intensi,
ecc.), altri, connessi alle specifiche caratteristiche delle diverse patologie (perdita di
coscienza, sanguinamento, ipoglicemia, crisi ipertensive, ecc.). Soltanto una azione
concertata tra tutti i numerosi attori del mondo dello sport, in particolare la stretta
collaborazione tra la FMSI, il medico dello sport e il medico specialista di settore, con
l’appoggio del legislatore e delle strutture sportive operanti sul territorio, potranno
estendere la partecipazione ad attività sportive oggi poco praticate.