Renzi sale sul cavallo di viale Mazzini: via alla cessione di RaiWay
Non è bastato cancellare quel nome dal decreto Irpef. La Rai ha avviato le procedure per la "vendita di una quota minoritaria di RaiWay", la società controllata che gestisce le torri di trasmissione del segnale radiotelevisivo. L'obiettivo è ricavare almeno 150 milioni.
Una nota di Viale Mazzini spiega che il consiglio di amministrazione ha dato mandato al direttore generale, Luigi Gubitosi, di "ridefinire il piano industriale per recepire" il decreto Irpef. Un decreto che costringe a rivoluzionare il piano industriale. E a farlo in tempi brevi, "entro sei/otto settimane", spiega la Rai. Innanzitutto la Rai dovrà fare a meno di 150 milioni provenienti dal canone perché saranno trattenuti dallo Stato e non più trasferiti nelle casse di viale Mazzini.
Ma, all'articolo 21, molto sotto quelli riguardanti i famosi 80 euro in busta paga, il governo Renzi di fatto impone la cessione sul mercato, "secondo modalità trasparenti e non discriminatorie, quote di societa' partecipate". All'ultimo minuto, rispetto alle bozze circolate, è scomparso del decreto il riferimento esplicito a RaiWay. Ma, nella sostanza, nulla è cambiato. Al primo Cda disponibile, è arrivato il mandato a Gubitosi di vendere. Con il rischio di svendere. Perché una dismissione per decreto non fa certo innalzare il prezzo.
Il governo garantisce "la continuità del servizio" e, per ora, guarda solo alla vendita di una quota minoritaria. Ma si premura anche di dire che "in caso di cessione che determini la perdita del controllo, le modalità di alienazione sono individuate con decreto del Presidente del consiglio dei ministri". Come a dire: per ora gestiamo noi l'infrastruttura. Se dovessimo decidere il contrario, l'interlocutore sarà scelto dal governo.
RaiWay s'inserisce così nel flusso di un settore in rapido movimento. Mediaset ha venduto il 25% delle sue Ei Towers per 280 milioni. E' stato un modo per fare cassa. Ma, con il Biscione al 40%, anche per rendere la società più contendibile.
Gli analisti sono convinti che il settore si riorganizzerà intorno a un paio di operatori. Non è da escludere quindi una convergenza di interessi tra infrastrutture Rai e Mediaset. Tra Renzi e Berlusconi.
@paolofiore