'Dall'Etna al deserto Wadi Rum di Giordania, il mio piano nei posti più suggestivi del pianeta. Vorrei suonare con Elodie e..." - L'intervista ad Andrea Vanzo. "Metto a nudo la mia anima" - Affaritaliani.it

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'Dall'Etna al deserto Wadi Rum di Giordania, il mio piano nei posti più suggestivi del pianeta. Vorrei suonare con Elodie e..." - L'intervista ad Andrea Vanzo. "Metto a nudo la mia anima"

Ha milioni di follower sui social, la sua musica è poesia che porta nel cuore della natura. Il pianista e compositore Andrea Vanzo ad Affaritaliani.it: "Nel vulcano Etna una delle imprese più estreme che ho compiuto. Sulle Dolomiti..."

Di Giordano Brega

'Dall'Etna al deserto Wadi Rum di Giordania, il mio piano nei posti più suggestivi del pianeta. Vorrei suonare con Elodie e..." - L'intervista ad Andrea Vanzo. "Metto a nudo la mia anima"

Non solo teatri: dalle Dolomiti al deserto Wadi Rum di Giordania, Andrea Vanzo ha portato la sua musica nei luoghi più affascinanti e incontaminati del pianeta. Tra arte e natura, il progetto del talento bolognese (cresciuto in un piccolo borgo dell'Appennino, Sadurano) ha qualcosa di unico ed è entrato nel cuore di tante persone. Meglio, milioni di fans e follower che lo seguono sui social incantati da quello che sa trasmettere con la sua musica e con quel pianoforte acustico-elettronico smontabile, ideato per ridurre l'impatto ambientale, in mezzo al silenzio della natura. Una scelta radicale, che ha dato vita a un video dallo straordinario impatto visivo ed emotivo, seguitissimi online.

Il 30 maggio è stato protagonista di un concerto-evento a Roma, prima di partire per un tour internazionale tra America Latina e Stati Uniti. Aspettando l'autunno quando uscirà Intimacy Vol. 2, il seguito dell'album pubblicato nel 2022 che aveva suonato nelle principali capitali europee (con date sold out).

Il futuro? "Non ho mai suonato in Cina né in America. Un giorno mi piacerebbe poter andare anche lì. E ci stiamo organizzando per farlo", spiega Andrea Vanzo ad Affaritaliani.it. Sogni. "Se potessi accompagnare una pop star italiana e una internazionale? Sceglierei Elodie e Sia". Il compositore che lo ha ispirato di più? "John Williams è sempre stato il mio idolo"

L'intervista ad Andrea Vanzo

Oltre un milione di follower solo su Instagram, qual è la ricetta vincente che ha portato una musica poetica, ma di nicchia come il pianoforte così forte sui social?

In un mondo dove dominano ritmi frenetici, ansie sociali e guerre, esiste una parte di persone che probabilmente sente il bisogno di fermarsi, di avere un momento di pace nel caos, di essere riflessiva. La mia musica credo li aiuti in questo. A un certo punto ho deciso di utilizzare i social come veicolo: ho messo a nudo la mia anima, le mie emozioni e le mie fragilità attraverso la musica e i video. Tante persone si sono riconosciute.

Dalle Dolomiti al deserto Wadi Rum di Giordania, i 5 posti suggestivi dove hai suonato?

Non riuscirei a metterli in classifica, perché ogni luogo è stata un’avventura a sé, con una storia unica da raccontare che mi ha arricchito con usanze che non conoscevo, panorami incredibili e imprese estreme. Comunque, i cinque luoghi sono

- La scogliera nella Falesia di Su Tingiosu in Sardegna, terra di mia madre.
- Il Parco Naturale dello Sciliar e Catinaccio nel comprensorio dell’Alpe di Siusi, nel cuore delle Dolomiti, da dove proviene mio padre.
- Il deserto del Wadi Rum in Giordania, un luogo estremo e suggestivo dove ho capito che anche il silenzio ha un suono.
- Il vulcano Etna, probabilmente una delle imprese più estreme che ho compiuto finora. Abbiamo vissuto momenti anche spaventosi, quando un fronte temporalesco ci ha costretti a restare in tenda a 2.500 metri d’altezza tutto il pomeriggio, con raffiche di vento oltre i 100 km/h. Tra l’altro, le riprese coincidevano con la ripresa dell’attività vulcanica, il che ha reso tutto ancora più incredibile. Sembrava un segno del destino.
- La riserva naturale del Contrafforte Pliocenico a Livergnano, sull’Appennino Tosco-Emiliano, dove ho vissuto da bambino. In tutti questi casi, però, tengo a precisare che si è trattato della realizzazione di video, dove suonavo per le persone che erano lì con me ma non di concerti veri e propri.

Stai per partire per un tour tra Messico, Brasile e America Latina… dove suonerai e qual è il posto che ti affascina di più tra le tappe previste (e perché)?

Forse uno dei posti che mi affascinano di più è il Brasile, non solo da un punto di vista naturale ma anche umano. Ho davvero tante persone che mi seguono e mi supportano da lì. È da quando ho cominciato il mio progetto artistico che aspettano che porti la mia musica da loro.

Un posto dove non hai mai suonato, ma un giorno sogni di farlo?

Non ho mai suonato in Cina né in America. Un giorno mi piacerebbe poter andare anche lì. E ci stiamo organizzando per farlo.


Andrea Vanzo - Foto Josef Obexer


Hai portato la tua musica in luoghi di grande fascino ambientale, ma non ti piacerebbe un concerto in un grande stadio come San Siro per aprirla anche a un pubblico diverso? O in quali altri stadi ti piacerebbe suonare?

Al momento, aprire uno stadio mi sembra un’idea un po’ troppo ambiziosa. Sono una persona timida e devo ammettere che l’emozione che proverei a suonare davanti a una folla così ampia mi spaventerebbe un po’. Ad ogni modo, non mi tirerei indietro! Nel momento stesso in cui ho cominciato a dedicarmi a questo progetto, ho anche deciso di mettermi in gioco e cercare di superare le mie paure e timidezze. Il 7 giugno, ad esempio, ho suonato di fronte a circa 2.000 persone alla Elbphilharmonie di Amburgo: diciamo che non è un pubblico da stadio, ma nemmeno da salotto.

Piano e musica… se potessi accompagnare una pop star italiana e una internazionale, chi ti piacerebbe avere al tuo fianco?

Come pop star italiana sceglierei Elodie, mentre come internazionale Sia!

Hai scritto colonne sonore per film e sigle per la Rai in carriera. Ce ne racconti qualcuna e ci sveli quali sono quelle a cui sei più affezionato?

Una colonna sonora a cui sono molto affezionato è quella che ho scritto per il cortometraggio d’animazione Gamba Trista. È stato il mio secondo lavoro per film, e avevo appena 18/19 anni quando la composi. Coinvolsi anche una piccola orchestra. Sono ancora molto soddisfatto di quel lavoro, anche se ero ancora in erba da un punto di vista stilistico.

Nel mondo della musica, chi è che ti ha ispirato di più a inizio carriera e chi tra quelli contemporanei?

John Williams è uno dei compositori che più mi hanno ispirato nel mio percorso di crescita musicale. È sempre stato il mio idolo: ho esplorato ogni meandro del suo vastissimo repertorio. Forse la colonna sonora che più mi è entrata nel profondo è quella del film Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. Altri due compositori importanti per me sono Max Richter e Hans Zimmer.