Coronavirus. Sei richieste OMS per riaprire i Paesi
La scelta di Giuseppe Conte sembra essere quella più adeguata
‘Riaprire l’America? La più grande decisione che ho mai dovuto prendere’ ha detto Trump. Giuseppe Conte qualche ora prima aveva detto invece che si prende la responsabilità ma l’Italia deve stare chiusa fino al 3 maggio e Pedro Sanchez, premier spagnolo ha invece deciso di riaprire in parte da lunedì. A Wuhan invece a 11 milioni di persone è stato dato il via libera già da due giorni.
Tutte questo fermento di decisioni hanno preoccupato l’Organizzazione Mondiale della Sanità che, quasi in contemporanea, attraverso il suo Direttore Generale, Tedros Adhanom, ha chiesto ai Paesi che intendono riaprire, di verificare l’esistenza di sei misure di prevenzione considerate indispensabili.
OMS. Le sei regole per riaprire i Paesi
Quali sono le sei condizioni annunciate e richieste ai Paesi che decidono di terminare le misure di quarantena?
La prima è che la trasmissione del virus sia sotto controllo.
La seconda è che i sistemi sanitari siano in buono stato e che siano accessibili a tutta la popolazione.
La terza è che si siano minimizzati i contagi nei centri sociosanitari di media e lunga durata, che per i paesi ricchi potrebbe significare case di cura per anziani e locali di riunione di senior.
La quarta è che si dispongano misure di prevenzione negli spazi di grande transito di persone, in particolare le scuole.
La quinta è che si tenga sotto controllo il rischio di avere casi importati ( persone che si sono infettate fuori del Paese).
La sesta è che la società sia pienamente cosciente di quello che è in gioco e bisogna impegnarsi tutti nella lotta contro il virus che ha infettato1,5 milioni di persone ammazzandone 100000.
OMS.Le sei regole per riaprire i Paesi
Un’altra preoccupazione dell’OMS, oltre alle sei già dette, è quella che riguarda i casi dei sanitari colpiti, il 10% del totale.
‘Quando questo succede-ha detto Tedros-tutta la società è a rischio. Medici e infermieri sono stati contagiati a causa di tre diversi motivi: mancanza di protezioni , inesperienza e turni di lavoro troppo lunghi. Tutti gli operatori sanitari dovrebbero aver maschere, guanti e tutti i dispositivi di protezione individuale’.
Queste le condizioni minime per riaprire secondo Tedros. In caso contrario ha detto che’ se si esce troppo presto o in maniera irresponsabile si potrebbe avere un rimbalzo mortale’.
Andando nello specifico del caso Italia e verificando le condizioni chieste dall’OMS sembra che Giuseppe Conte abbia, al momento preso, la decisione più saggia.
Perchè in Italia il virus non è assolutamente sotto controllo anche se i contagi sono in calo. I sistemi sanitari stanno appena adesso respirando ma non si puo’ certo dire che potrebbero garantire tutta la popolazione. Sugli ospizi e i centri di riunione di senior ( tipo bocciofile) sono appena partite indagini e ci sono ancora molti piccoli focolai.
La quarta potrebbe essere la più garantita dato che si potrebbe andare avanti così con le scuole chiuse fino a settembre.
La quinta non è sicuramente sotto controllo dato gli stranieri che possono girare tranquillamente nelle città, come scoperto e denunciato da Affaritaliani.
La sesta è un punto di domanda perchè guardando cosa sta succedendo per Pasqua ci si chiede perchè tanti italiani non abbiano ancora preso coscienza del reale pericolo.
Per la settima la mancanza di dispositivi negli ospedali forse, nonostante qualche criminale che ha tentato di lucrare anche su questo ( e per questo meriterebbe decine di anni di galera) sembra che adesso il materiale sia sufficientemente disponibile.
Insomma stante questa situazione sembra proprio che la scelta di Conte sia quella più adeguata per la situazione del nostro Paese.
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