Medicina
Tecnologie mediche avanzate alla Atid
Nuove tecnologie per la medicina
L’innovazione in Italia -come è noto- langue da anni e il nostro Paese pur essendo stato in passato un leader di competenze tecnologiche è oggi arretrato. Molti i motivi.
Abbiamo chiesto i motivi di ciò a Ruggero Raccah e ElioTesciuba della Atid che nell’innovazione tecnologica è paladina.
Iniziamo da Ruggero Nessim Raccah che è medico è ricopre il ruolo di consigliere medico e scientifico.
D: L’Atid si occupa principalmente di tecnologia avanzata per la medicina. In cosa consiste il vostro lavoro?
R: Individuiamo le tecnologie più promettenti in Israele e le importiamo in Italia dove ci occupiamo di validarle scientificamente.
D: Come avviene il processo di validazione?
R: Lavoriamo con grandi istituzioni come le università e gli enti di ricerca e testiamo le tecnologie facendo poi delle pubblicazioni scientifiche con i ricercatori.
D: Di quali campi vi occupate specificatamente?
R: Ad esempio tecniche innovative di stimolazione magnetica transcranica per depressioni neurologiche e psichiatriche come la depressione, il disturbo bipolare, la schizofrenia, l’Alzheimer.
D: Una parte innovativa molto interessante sono gli esoscheletri cosa sono e con chi lavorate?
R: Gli esoscheletri sono strutture elettroniche e meccaniche che permettono di muoversi a chi non può più farlo e interagiamo principalmente con l’Inail.
D: Quali problemi avete incontrato con le amministrazioni pubbliche?
R: Soprattutto l’eccessiva burocrazia.
D: Con quali istituzioni specifiche collaborate?
R: Il San Raffaele a Milano, il Sant’Andrea e La Sapienza (Dipartimento di Scienze Neurologiche) a Roma
Proseguiamo le domande con Elio Tesciuba che è il Ceo della Atid.
D: Come agite nel campo delle tecnologie avanzate?
R: Il nostro principale campo d’azione è quello biomedico ma, marginalmente, ci occupiamo anche di altre tecnologie, dai liquidi do protezione dei cellulari a nanotecnologie a creme solari innovative che ad esempio proteggono contemporaneamente dal sole e dalle meduse.
D: Ma queste tecnologie avanzate da dove provengono?
R: In massima parte dalle università israeliane. Infatti in tali centri la connessione tra ricerca, innovazione e industria è molto avanzata tramite start - up finanziate dallo Stato che investe nei progetti che ritiene meritevoli e in breve tempo i giovani possono lavorare.
D: In Italia la situazione è molto più difficile…
R: in Italia c’è molta burocrazia e per avere dei finanziamenti ci sono procedimenti incredibilmente complessi e lunghi. In Israele le cose si risolvono a volte in giornata.
D: Dunque cosa si può fare in Italia per migliorare le cose?
R: Occorre snellire le procedure e connettere le università all’industria in modo di aprire ai giovani e a chi voglia fare innovazione.