Milano
Aggressioni con acido, Martina in carcere anche al nono mese

Martina Levato, la studentessa bocconiana accusata di alcune aggressioni con l'acido assieme al compagno Alexander Boettcher, deve rimanere in carcere, anche se e' al nono mese di gravidanza. La decisione e' stata presa dai giudici della nona sezione penale del Tibunale di Milano che l'hanno condannata a giugno a 14 anni di carcere. E' stata cosi' bocciata l'istanza presentata dal difensore della ragazza, l'avvocato Daniele Barelli che aveva invocato l'"incompatibilita'" del regime carcerario con la gravidanza. Il pm Marcello Musso aveva dato parere "assolutamente contrario" alla richiesta di scarcerazione e alla concessione dei domiciliari.
Per i giudici, cosi' come per il pm, la ragazza non puo' lasciare il carcere perche' c'e' il pericolo di reiterazione dei reati. Levato, condannata per l'aggressione del 28 dicembre scorso al 22enne Pietro Barbini, e' a processo con rito abbreviato per altre aggressioni con l'acido e per aver tentato di evirare un giovane. La sua difesa ha presentato un'istanza analoga di scarcerazione e domiciliari anche al gup Roberto Arnaldi, giudice del processo in abbreviato per lei e per Magnani che comincera' a settembre.