Alluvione in Valtellina, Mattarella commemora i 30 anni della tragedia - Affaritaliani.it

Milano

Alluvione in Valtellina, Mattarella commemora i 30 anni della tragedia

Luglio 1987: la natura si scatena in Valtellina. Morti e distruzione sconvolgono l'intera vallata lombarda. Oggi Mattarella parteciperà alle commemorazioni

di Fabio Massa

Trent’anni fa, la Valtellina visse una delle peggiori catastrofi che colpirono l'Italia nel secolo scorso.

Tutto iniziò il 18 luglio 1987. Le forti piogge con picchi di 305 mm in sole 24 ore e lo zero termico sopra i 4.000 metri che scioglieva i ghiacchiai diedero inizio all'apocalisse. Nessuna precipitazione nevosa nemmeno alle più alte quote, tutta la pioggia si riversò inevitabilmente lungo i corsi fluviali minori che confluiscono nel fiume Adda.

Alle 17.30 un importante smottamento squarciò in due l'albergo"Gran Baita" nel Comune di Tartano seppellendo dodici persone. Il fiume Adda ruppe gli argini e la bassa valle fu sommersa. Da Livigno a Colico la geografia della Valtellina cambiò per sempre. Interi paesi furono sommersi dalle acque melmose. I soccorsi poterono arrivare solo dal cielo. Migliaia di persone abbandonarono le loro case.

Il 28 luglio un'enorme frana di 40 milioni di metri cubi cancellò per sempre i paesi di Morignone, S'Antonio Morignone e Aquilone, quest'ultimo distrutto dallo spostamento d'aria. La frana creò uno sbarramento all'Adda e si creò un'invaso naturale di imponenti dimensioni che costrinse le autorità ad evacuare migliaia di persone a valle della diga. Bormio era isolata dall'Italia e raggiungibile solamente dalla Svizzera. Il pericolo era un effetto Vajont. A fine Agosto il ministro della Protezione Civile Remo Gaspari ordinò sotto la sua responsabilità la tracimazione controllata del lago. Tutto andò per il meglio. Alla fine le vite spezzate furono 53. La ricostruzione, come per il terremoto del Friuli del 1976, avvenne in tempo rapidi. Di questa tragedia colpì in particolare la dignità e compostezza di una popolazione, quella valtellinese, che non si arrese nè davanti ai morti nè davanti alla distruzione.

L'emergenza in Valtellina fu un esempio per la celerità dei soccorsi, per la vicinanza e aiuto concreto delle istituzioni agli amministratori locali e per la velocità nella fase di ricostruzione. Cossiga, Zamberletti, Gaspari e Goria passarono diversi giorni nella vallata per seguire da vicino la situazione.

Oggi 18 luglio 2017 per ricordare il trentesimo anniversario, la Prefettura di Sondrio ha organizzato una cerimonia ad Aquilone, piccola frazione nel comune di Valdisotto, a cui, parteciperà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme al prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia, il Capo della Polizia Gabrielli e gli amministratori locali dell'epoca: Renato Pedrini, Gianni Confortola, Ottavio Scaramellini ed Eugenio Alberti.








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