Milano
Autovelox, lo studio: “Gli incidenti mortali si riducono sino al 26%”
La ricerca di UniFi e dell’Associazione Lorenzo Guarnieri dimostra che i controlli automatici di velocità salvano vite. “Non servono a far cassa, ma a prevenire tragedie”

Un nuovo studio dell’Università di Firenze, realizzato dal gruppo di ricerca MOVING e finanziato dall’Associazione Lorenzo Guarnieri onlus, dimostra che la presenza di autovelox riduce dal 15% al 26% gli incidenti mortali e fino al 36% quelli con feriti. I risultati, presentati durante un convegno al rettorato di UniFi, confermano l’efficacia dei controlli automatici di velocità nella prevenzione degli scontri stradali. “Gli autovelox non servono a far cassa ma a salvare vite”, afferma Stefano Guarnieri.
Autovelox, lo studio: “Gli incidenti mortali si riducono sino al 26%”
Secondo lo studio scientifico intitolato “Sistemi per il controllo automatico della velocità. Valutazione dell’efficacia nella prevenzione degli scontri stradali” presentato a Firenze il 2 ottobre, la presenza di autovelox sulle strade comporta una riduzione statisticamente significativa degli incidenti con feriti, feriti gravi e vittime. I dati indicano una diminuzione compresa tra il 15% e il 36%, con un calo specifico tra il 15% e il 26% per gli incidenti mortali. La ricerca è stata condotta dal gruppo Mobility and Vehicle Innovation Group (MOVING) del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze e finanziata dall’Associazione Lorenzo Guarnieri onlus, impegnata da anni nella promozione della sicurezza stradale.
Un’analisi scientifica su 600 studi internazionali
Lo studio si basa su una revisione sistematica della letteratura scientifica internazionale. Partendo da 600 fonti primarie, i ricercatori hanno selezionato 30 studi peer-reviewed pubblicati su riviste di alto livello e realizzato una metanalisi applicando metodologie statistiche riconosciute a livello internazionale. “I risultati indicano in maniera chiara che alla presenza di autovelox sono associate riduzioni significative di incidenti e vittime”, spiega Giovanni Savino, docente di Progettazione meccanica e coordinatore di MOVING.
Pierini: “L'obiettivo è evidente: salvare vite umane"”
Durante il convegno, ospitato nell’Aula Magna dell’Università di Firenze, sono intervenuti studiosi e rappresentanti istituzionali. “Si tratta di un lavoro scientifico molto utile – ha commentato Marco Pierini, prorettore al trasferimento tecnologico, attività culturali e impatto sociale – perché dimostra come la terza missione dell’università possa avere effetti concreti sulla società. Portare il sapere accademico fuori dalle aule significa aiutare i decisori pubblici a basare le politiche su evidenze scientifiche, e in questo caso l’obiettivo è evidente: salvare vite umane”.
Guarnieri: “Più autovelox e più tutor sulle nostre strade". L'appello al Governo
“Lo studio dà un’indicazione chiara – afferma Stefano Guarnieri, vicepresidente dell’Associazione Lorenzo Guarnieri onlus –. Se si vogliono salvare delle vite e migliorare la sicurezza stradale occorrono più autovelox e tutor sulle nostre strade. Gli autovelox non servono a far cassa ma a salvare vite”. Guarnieri ricorda inoltre che “nelle 16 città più grandi d’Italia le multe per eccesso di velocità rappresentano meno del 10% dei ricavi totali da sanzioni” e cita il rapporto Istat Incidentalità in Italia 2024, secondo cui “la velocità elevata è la prima causa di incidenti mortali”. Da qui l’appello al governo: “Mi auguro che il Ministero dei Trasporti prenda atto dei risultati e chiarisca la confusione normativa tra dispositivi approvati e omologati, semplificando l’installazione dei nuovi autovelox, soprattutto nelle aree urbane”.