Battaglia con la Orlando, poi via. La strategia degli scissionisti di Milano - Affaritaliani.it

Milano

Battaglia con la Orlando, poi via. La strategia degli scissionisti di Milano

Il vero pericolo per i democratici di Milano? La tesi attendista che sta prevalendo tra molti esponenti della ex-Cuperlo

di Fabio Massa

Una strategia a due fasi. Nella prima fase, gli uscenti sono pochi e ben selezionati. C'è ovviamente l'uomo di Speranza a Milano, Massimo D'Avolio. C'è il capogruppo di DP alla Camera, Francesco Laforgia. C'è l'ex consigliere regionale Porcari. Ma il vero pericolo, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, per il democratici sotto la Madonnina, è costituito dalla seconda fase. Sta infatti prevalendo tra molti esponenti della ex-Cuperlo in particolare, e tra i sostenitori del no al Referendum, la tesi attendista.

Primo: impegnarsi nel congresso a favore di Orlando o di Emiliano. Secondo: verificare se davvero Orlando può fare breccia nei cuori dei militanti e dunque ottenere un buon risultato alle primarie. Terzo: verificare dopo il voto se davvero si può mettere in difficoltà Renzi oppure se ormai i democratici sono stati "sterilizzati" dall'opposizione interna, con la conferma delle primarie. In quest'ultimo caso, e dunque se si verificasse una vittoria netta di Renzi e dei suoi, tornerebbe a soffiare aria di scissione. Anzi, c'è addirittura chi dice che questa strategia sarebbe stata elaborata proprio con Speranza e D'Alema. Emiliano è ovviamente all'interno di questa dinamica, ma più giocata sul sud Italia.

A Nord, invece, sarà la mozione Orlando a fare da cavallo di troia. A questo punto, in una seconda fase, saranno molti i nomi che potrebbero decidere di lasciare. Due su tutti: Onorio Rosati, ex segretario della Camera del Lavoro di Milano e consigliere regionale che sta concludendo il suo primo mandato; Enrico Brambilla, capogruppo del Pd in consiglio regionale. Per entrambi, le sirene risuoneranno solo dopo il congresso. Ma c'è di più. Perché sul fronte opposto c'è un gruppo agguerrito, che ha nel Foglio il suo punto di raccordo, che vede la scissione non come una iattura per il soggetto unitario, ma come l'unico modo per restituire slancio all'azione riformista avviata da Renzi. 

@FabioAMassa
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