Biagio Venditti vince il premio Anica 80 non ancora maggiorenne: "Abatantuono il mio maestro, ora aspetto Özpetek" - Affaritaliani.it

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Biagio Venditti vince il premio Anica 80 non ancora maggiorenne: "Abatantuono il mio maestro, ora aspetto Özpetek"

L'attore protagonista della seria "Di4ari" su Netflix ha vinto il premio Anica 80: "Diego Abatantuono mi ha insegnato molto, ora mi piacerebbe lavorare con Ferzan Ozpetek"

di redazione

Biagio Venditti vince il premio Anica 80 non ancora maggiorenne. L'intervista

Biagio Venditti non ha ancora 18 anni (li compirà il prossimo 15 agosto), ma ha ormai già una consolidata carriera da attore alle spalle. E proprio alla vigilia della maggiore età il suo impegno, iniziato quando aveva appena sette anni, grazie anche al supporto morale e all'incoraggiamento di mamma e papà (che si occupano di tutt'altro, di questi tempi è bene chiarirlo), ha ottenuto il suo primo riconoscimento: il premio Anica 80. Il ruolo più importante senza dubbio nella serie "Di4ri” di Alessandro Celli, su Netflix. Ma non si è risparmiato neanche in tv. E ora aspetta la chiamata per il grande schermo. L'intervista

Sei giovanissimo ma già molto determinato. Quando hai deciso di fare l’attore?
Fin da quando ero piccolo ho sentito il bisogno di esprimermi: trascorrevo ore e ore davanti alla webcam del PC facendo video, fingevo di parlare a un pubblico per recensire dolci o piccoli oggetti acquistati dal giornalaio. I miei, notando questo mio bisogno e questa mia spontaneità, mi hanno iscritto a un’agenzia e ho iniziato a fare provini. Iniziai a 7 anni con lo spot “30 ore per la vita”: interpretavo un bimbo malato, abbiamo girato in un ospedale e ricordo che saltellavo felice e curioso intorno alla troupe, fu la mia prima volta sul set per me e fu amore a prima vista.

Intanto però continui a portare avanti anche gli  studi e l’anno prossimo saranno quello della Maturità (classica). Hai già idea di cosa fare dopo?
Non ancora in realtà, di sicuro andrò all’università ma sono ancora indeciso su quale facoltà prendere, mi piacerebbe studiare psicologia. Credo mi aiuterebbe anche nel mio lavoro di attore.

Hai recitato con molti attori importanti. Da chi hai ricevuto l’insegnamento che ti resterà di più?
Sicuramente Diego Abatantuono, mi ha insegnato molto e mi ha dato consigli preziosi che porto con me nella vita di tutti i giorni. Non solo riguardo al lavoro, anche personali.

E se dovessi chiudere gli occhi e sognare di recitare con qualche attore o per un regista, chi sceglieresti?
Mi piacerebbe lavorare con Ferzan Ozpetek, ho apprezzato molti dei suoi film, mi incuriosiscono molto.

La tua generazione usa soprattutto le piattaforme di streaming, ma tu hai recitato anche per la tv. Sei più felice quando ti propongono un film per le piattaforme o per la tv?
Entrambi, ma devo ammettere che le piattaforme oggi sono molto utilizzate e apprezzate dai giovani perché in qualsiasi momento, quando si è liberi, si può guardare il Film o la serie preferita.

Lavoro, scuola… riesci a portare avanti anche la tua vita di 17enne?
Conciliare lavoro e scuola è prioritario e ci metto tanto impegno, ma faccio tutto ciò che posso per vivere ogni momento libero con i miei amici. È fondamentale per me, dopo un periodo lungo di riprese, tornare alla vita reale e fare ciò che mi piace.

Ora hai vinto il premio Anica 80, il prossimo traguardo che ti sei prefissato?
Sono molto felice di questo premio perché è stato possibile grazie al pubblico che è andato a vedere il film al cinema, riportare il pubblico in sala è la risorsa più preziosa per noi attori. In merito ad altri obiettivi: no, nessuno in particolare se non continuare a lavorare per migliorarmi e imparare il più possibile. Sono convinto che con l’impegno la dedizione e il progetto giusto i riconoscimenti poi inevitabilmente arrivano.

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