A- A+
Milano
Burkini, esplode la polemica in Lombardia. Il Pd: "Scelta delle donne"
Burqini

LOMBARDIA, INFURIA IL CAOS BURKINI

Le polemiche sul burkini hanno alzato l'attenzione sul costume integrale anche in Lombardia. Il Giornale di Brescia ha pubblicato online la foto di alcune bagnanti in burkini a Desenzano, sul lago di Garda, in questi giorni. Nessun incidente in questo caso, mentre qualche tensione si e' avuta in una piscina di Lodi un paio di giorni fa, come riferisce Il Cittadino, quando una donna e' parzialmente entrata nella vasca dei bambini, secondo alcuni testimoni, con un burkini.

IL CASO DELLA PISCINA DI LODI

I bagnini le hanno detto che il regolamento richiedeva il costume, ma tre uomini nordafricani hanno discusso per spiegare che, sebbene particolare, si trattava comunque di un costume. "Si trattava di un costume in nylon - ha spiegato al 'Cittadino di Lodi' Renato La Rana, direttore tecnico di Acquatica, la societa' di Castelleone che gestisce il parco -, e quindi conforme alle regole della piscina. Avevamo gia' discusso con il Comune riguardo ad evenienze simili e abbiamo seguito le indicazioni che ci sono state date".

LA DESTRA: "VIETARLO ANCHE PER MOTIVI DI IGIENE"

Cosi' come annunciato dalla Lega Nord anche Fratelli d'Italia presentera' in Regione entro la prima seduta di consiglio i primi di settembre, una mozione con cui sollecita l'Assessorato alla Sanita' ad emanare un'ordinanza che per motivi igienici vieti l'utilizzo dei burkini nelle piscine pubbliche coperte e scoperte della Lombardia. Lo rende noto Riccardo De Corato, capogruppo di FDI AN al Consiglio Regionale della Lombardia. Che osserva "non badando all'igiene, le donne musulmane, per non lasciare scoperto alcun angolo del corpo, fanno il bagno completamente vestite. Si tratta di un vero e proprio problema igienico-sanitario". "Chiediamo inoltre, all'Assessorato - aggiunge De Corato - di sollecitare le Ats affinche' facciano rispettare tale ordinanza controllando che nelle piscine pubbliche non ci siano donne che aggirando il divieto entrino in acqua vestite".

IL PD DIFENDE IL BURKINI

"Ma veramente si stanno riempendo gli spazi di informazione, i blog, i social e quant'altro, da giorni (!) con la storia del burkini o dell'abbigliamento di alcune atlete musulmane alle olimpiadi?! Dibattere sulle scelte delle donne musulmane (parliamo di quelle libere di scegliere) sarebbe utile e interessante ma lo stiamo facendo male. Non è ora, ad es., di smetterla di dire alle donne cosa fare o non fare? Non è ora di maturare una forma di rispetto e sensibilità verso le scelte altrui che non danneggiano alcuno? Non è ora di smettere di creare nemici? Stiamo lanciando una caccia alle streghe. Le donne musulmane che scelgono di portare il hijab o il burkini o l' abbigliamento sportivo coprente sono sempre più oggetto di 'attenzione speciale', violenza psicologica, economica (licenziate o declassate) e fisica". Così la consigliera comunale del Pd Sumaya Abdel Qader interviene con un lungo post su facebook sul divieto francesce di usare il burkini e le polemiche sollevate anche in Lombardia. "Cosa stiamo facendo? Stiamo (noi europei) rinnegando i nostri principi liberali, i diritti universali e le basi più semplici della convivenza?! E sento donne chiamare il nostro abbigliamento 'stracci', sento donne dire che dobbiamo essere liberate imponendoci cosa fare o non fare, sento donne dire che noi "poverine" non ci rendiamo conto della nostra situazione e siamo illuse nel pensare di scegliere liberamente ma siamo costrette dagli uomini. Sento dire che siamo una provocazione. Provocazione? E per cosa di grazia? Verso quali bassi livelli stiamo andando? Allora - prosegue - è legittimo pensare che le donne in bikini o 'mezze nude' credono di essere libere invece sono oggetto sessuale degli uomini che vogliono vederle scoperte? Che alle donne che si mettono in bikini è fatta violenza psicologica perché se non si svestono non sono davvero libere o moderne? Suvvia..più in alto, più in alto. Voliamo più alto e affrontiamo i temi che ci interessano in modo serio e con conoscenza, senza strumentalizzazione e senza far parlare la pancia. Abbandoniamo l'approccio colonialista che guarda ad una parte del mondo con altezzosa superiorità e arroganza (dai risultati ed effetti, poi, assai discutibili). Affrontiamo le novità senza andare in confusione. Si può? I paesi che conoscono che impongono alle donne come vestirsi sono l'Afganistan, l'Iran, l'Arabia Saudita, ecc., bei esempi. E ora si aggiunge la Francia (in realtà già da tempo sul tema velo ma è nuovo il divieto del burkini) quella dei 3 principi...quali erano? A lei si accoderanno altri paesi laicisti, dove la laicità è intesa in senso escludente e restrittiva. Le donne sono la chiave nella crescita delle società. Coinvolgiamole non combattiamole, non limitiamo e non sottovalutiamo o denigriamo le loro volontà!!"

Tags:
burkini







Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.