Milano
Caccia, ecco cos'è successo in Lombardia: via libera allo stop sui valichi, ma il centrodestra si divide in Aula
Il Consiglio regionale approva lo stop alla caccia sui valichi montani: tensioni nella maggioranza e divisioni sul rinvio richiesto da FdI

Caccia, ecco cos'è successo in Lombardia: via libera allo stop sui valichi, ma il centrodestra si divide in Aula
È passata in Consiglio regionale della Lombardia la proposta di atto amministrativo che recepisce la sentenza del Tar sul divieto di caccia nei valichi montani. Una misura che impone alla Regione di vietare con effetto immediato l’attività venatoria su 475 valichi interessati dalle rotte migratorie dell’avifauna, per una distanza di mille metri. Il provvedimento è stato presentato dall’Ufficio di Presidenza e illustrato in Aula dalla relatrice Alessandra Cappellari (Lega). A votare a favore sono stati Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Patto Civico, Gruppo misto, Lombardia Migliore, Italia Viva e Alleanza Verdi e Sinistra. A opporsi, invece, è stato Fratelli d’Italia, che ha anche chiesto il voto segreto (rigettato dalle opposizioni) e il rinvio del provvedimento, proposta che ha aperto una crepa nella maggioranza.
Il tentativo (fallito) di rinvio
A prendere la parola in Aula è stata infatti la consigliera di FdI Maria Cacucci, che ha chiesto di fermare il voto per evitare ricadute giuridiche sul Consiglio. “Chiedo che questo provvedimento venga rinviato per il tempo necessario affinché venga fatta un'istanza al Tar con la quale si chiede di precisare le modalità esecutive e quindi con quale atto amministrativo dobbiamo dare esecuzione a questa sentenza", ha spiegato. Cacucci ha poi aggiunto: "Un rinvio, escludendo quindi conseguenti responsabilità del Consiglio, ovvero una possibile chiamata in causa di un danno erariale inquantificabile, affinché si garantisca una corretta ed efficace ottemperanza della sentenza". Sempre secondo la consigliera, votare questa proposta di atto è un procedimento "irrituale e viziato" perché “il Consiglio regionale, in quanto organo legislativo, non può imporre un divieto”.
La sua proposta, però, non è passata. Su 40 consiglieri di maggioranza presenti (escluso il presidente del Consiglio Federico Romani), si sono espressi a favore del rinvio in 32. Numeri che mostrano una frattura: almeno otto consiglieri della maggioranza hanno infatti votato contro la linea di Fratelli d’Italia. Tra questi, anche Floriano Massardi della Lega, che ha apertamente dichiarato il proprio dissenso. Giacomo Zamperini (FdI) ha votato contro, mentre Ivan Rota (Forza Italia) ha scelto di non partecipare alla votazione. Assenti al momento del voto, pur essendo presenti in Aula, i consiglieri Patrizia Baffi, Giorgio Bontempi, Giulio Gallera e Ruggero Invernizzi.
Il commento delle opposizioni
Nel commentare l’esito del voto sullo stop alla caccia nei valichi montani, le opposizioni hanno sottolineato la spaccatura interna alla maggioranza. Rosati (AVS) ha dichiarato: «Maggioranza due volte battuta in Consiglio regionale. Oggi la destra ha dimostrato di essere divisa e in stato confusionale». Sulla stessa linea anche Pierfrancesco Majorino (PD), che ha parlato di una “destra spaccata in Regione” e di una “sconfitta della lobby della caccia senza regole”. Secondo Majorino, «gestire con razionalità, equilibrio e buonsenso l'attività venatoria, nel rispetto dei diversi territori lombardi, credo debba essere l'obiettivo dell'istituzione regionale».