Milano
Case Aler, cambiano le regole: il limite per richiedere alloggio passa da 10 a 40 km se già in possesso di una casa
La polemica sul nuovo criterio divide il Pirellone. Corbetta (Lega): "Così tuteliamo i lombardi svantaggiati rispetto agli extracomunitari"

Case Aler, cambiano le regole: il limite per richiedere alloggio passa da 10 a 40 km se già in possesso di una casa
Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato un emendamento alla legge regionale in materia di alloggi Aler che innalza da 10 a 40 chilometri il limite minimo di distanza tra un immobile di proprieta' del richiedente e l'abitazione popolare per la quale si presenta domanda. Questo significa che un cittadino gia' proprietario di casa potra' fare domanda per un alloggio popolare, se la sua casa dista almeno 40 chilometri, Isee permettendo.
“Altro che imbroglio, il limite dei 40km tutela i lombardi e non li discrimina rispetto agli stranieri.” È quanto risponde il capogruppo della Lega Alessandro Corbetta al PD sul tema delle nuove norme approvate al Pirellone sulle case popolari. “Bene quindi l’approvazione della proposta della Lega per concedere un alloggio Aler anche a chi ne possiede già uno di proprietà purché situato a oltre 40 km di distanza, fermo restando la sussistenza dei prerequisiti Isee per fare domanda. Si tratta di un criterio chilometrico che risponde alla necessità di tutelare i cittadini lombardi e che si rende necessario a seguito della sentenza che apre ai cittadini stranieri la possibilità di avere un alloggio di proprietà nel loro Paese e contestualmente chiedere un alloggio popolare in Lombardia. Aggiornato così, come chiesto dalla Lega, il regolamento delle assegnazioni delle case popolari consentirà di dare alloggi pubblici anche a chi ne abbia uno di proprietà a patto che l’alloggio di proprietà sia distante più di 40 km dal Comune nel quale si fa domanda di casa popolare. Una scelta di buonsenso su cui è stato trovato un compromesso con le altre forze di maggioranza e che mira a tutelare i Lombardi in difficoltà e riequilibrare una situazione di svantaggio rispetto agli extracomunitari”.
"La solita presa in giro delle destre - attacca la consigliera del Pd Carmela Rozza -. Chi ha gia' una casa ha un Isee troppo alto per poter accedere agli alloggi Sap, riservati a chi vive un pesante disagio economico, e quindi rimarra' di fatto escluso dalle graduatorie. Questo sia che abbia una casa in Lombardia o altrove. In compenso i piu' furbi potranno comprarsi una casa con il mutuo, che non rientra nell'Isee, affittarla in nero, e accedere a un alloggio popolare. Il risultato del nuovo criterio voluto dalla destra e' che non avranno la casa coloro che arrivano dal sud per lavorare in Lombardia, tutti quei lavoratori, come gli infermieri, di cui c'e' una ormai gravissima carenza, e puo' succedere che la ottengano quelli che non ne hanno davvero bisogno. Questo - conclude - senza contare che si allungheranno ulteriormente i tempi delle assegnazioni, che sono gia' geologici".