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Mercato immobiliare, quanto incide sul costo la portineria (spoiler: a Milano meno che altrove)
Il servizio di portineria offre comfort, ma al contempo fa aumentare il prezzo delle abitazioni. L'analisi di Immobiliare.it-Insights su quanto pesi questo fattore nelle diverse città italiane

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Mercato immobiliare, quanto incide sul costo la portineria (spoiler: a Milano meno che altrove)
Acquistare un immobile con servizio di portineria offre numerosi vantaggi: maggiore sicurezza, gestione delle consegne e un generale senso di cura e ordine negli spazi comuni. Questo comfort, però, non incide solo sulle spese condominiali, ma anche sul valore stesso degli immobili. Secondo uno studio di Immobiliare.it Insights – proptech company guidata da Luke Brucato, specializzata in analisi di mercato e data intelligence e parte del gruppo Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia – la presenza della portineria può influenzare in modo significativo i prezzi delle abitazioni in vendita.
A Milano la differenza tra case con questo servizio e case che ne sono prive è trascurabile, dato che il gap si attesta a un modesto 3,6% con un prezzo medio di 5.538 euro/mq per le abitazioni con portineria, mentre uno di 5.347 euro/mq per quelle che ne sono prive, tuttavia vi sono città in cui questa differenza è molto più ampia e in generale In Italia la differenza di costo tra case con o senza portineria si attesta in media al 6,5%, ma in alcune delle principali città supera anche il 10%. «Il servizio di portineria rappresenta ancora oggi un elemento di valore riconosciuto dal mercato - afferma Paolo Giabardo, Direttore Generale di Immobiliare.it. - Nelle grandi città, dove la vita quotidiana è più intensa e la gestione degli spazi comuni più complessa, la presenza di un custode può incidere sensibilmente sulla qualità dell’abitare e, di conseguenza, sui prezzi. Chi cerca casa è sempre più attento a questi aspetti, che contribuiscono a rendere un immobile più desiderabile e vivibile» ha concluso.
I dati delle grandi città italiane
Le variazioni più marcate tra immobili dotati o meno di portineria si riscontrano al Sud. Catania guida la classifica con un divario del 16,4% (1.500 euro/mq contro 1.286 euro/mq), seguita da Bari e Palermo, dove le differenze sono rispettivamente del 14,7% e del 13,9%. A Bari le abitazioni con portineria si attestano in media a 2.521 euro/mq, contro i 2.200 euro/mq di quelle senza. Nel capoluogo siciliano, invece, la spesa richiesta ammonta a 1.684 euro/mq nel primo caso e a 1.479 euro/mq nel secondo. In quarta posizione si trova un altro grande capoluogo del Meridione, Napoli, dove il divario è pari al 13,3% (3.187 euro/mq vs. 2.813 euro/mq). Al Nord, solo a Genova la forbice si allarga: qui, un immobile con portineria costa mediamente 1.883 euro/mq, il 10,2% in più rispetto a uno che ne è sprovvisto (1.709 euro/mq). Seguono Torino, con un divario dell’8,4% (2.158 euro/mq vs. 1.991 euro/mq), e Firenze, dove il gap è del 6,3% (4.825 euro/mq vs. 4.538 euro/mq). Le tre città in cui la distanza è più contenuta sono Bologna (4,7%, 3.796 euro/mq contro 3.626 euro/mq), Milano e Roma.
Queste ultime presentano una differenza, in percentuale, molto simile: nel capoluogo meneghino il margine è del 3,6% (5.538 euro/mq vs. 5.347 euro/mq), mentre nella Capitale è leggermente più basso, 3,4% (3.617 euro/mq vs. circa 3.500 euro/mq). Lo studio di Immobiliare.it Insights ha analizzato anche la disponibilità di immobili dotati di portineria in Italia e nelle singole città. Sul totale delle abitazioni in vendita sul portale Immobiliare.it, solo il 2,8% include il servizio: la quota scende allo 0,6% nei piccoli centri (quelli che non raggiungono i 250.000 abitanti) mentre sale fino al 13% nelle grandi città (sopra i 250.000 abitanti).
Entrando nel dettaglio dei principali centri del Paese, a Milano quasi un terzo degli immobili in offerta dispone della portineria (31,6%). 18 punti percentuali in più rispetto a Napoli, al secondo posto con il 13,6%, e circa 20 in più rispetto a Roma, che occupa la terza piazza con l’11,8%. Quarta e quinta posizione rispettivamente per Torino (9,1%) e Palermo (8,4%). Nelle altre grandi città, invece, la disponibilità cala sensibilmente: a Genova e Catania si attesta intorno al 2,5%, mentre scende all’1,7% a Bologna e all’1,6% a Bari. Chiudono la classifica Firenze, Venezia e Verona, dove appena lo 0,6% delle abitazioni in vendita offre questo servizio.












