A- A+
Milano
Caso camici, la Procura di Milano chiude l'inchiesta su Fontana. LE CARTE
Mind

Caso camici, la Procura di Milano chiude l'inchiesta su Fontana

La Procura di Milano ha firmato l'avviso di chiusura delle indagini preliminari nei confronti del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e di altre persone per il caso Camici. Al governatore lombardo e ai co-indagati, tra cui il cognato Andrea Dini e l'ex dg di Aria spa Filippo Bongiovanni, i pm Furno-Scalas-Filippini, coordinati dall'aggiunto Maurizio Romanelli, contestano l'ipotesi di reato di frode in pubbliche forniture. SCARICA QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE

I pm: "Accordo collusivo tra Dini ed il cognato Fontana"

Secondo i pm che hanno chiuso le indagini ci fu un "accordo collusivo intervenuto" tra Andrea Dini, patron di Dama spa, "e Fontana", suo cognato, "con il quale si anteponevano all'interesse pubblico, l'interesse e la convenienza personali del Presidente di Regione Lombardia", il quale da "soggetto attuatore per l'emergenza Covid" si "ingeriva nella fase esecutiva del contratto in conflitto di interessi" sull'ormai nota fornitura di camici e altri dpi trasformata in donazione.

Fontana: "Molto amareggiato, dimostrerò che la teoria è errata"

"Sono molto amareggiato per le questioni di carattere morale e politico che emergono da questa vicenda e che rappresentano esattamente il contrario della verità. La verità è un'altra. Ho agito in modo tale che la Regione non subisse danni e per questo ho voluto ripristinare la prassi della donazione": così il presidente della Regione Attilio Fontana dopo gli ultimi sviluppi del 'caso camici'. "Ho sempre detto perché mi sono mosso in quel modo: non volevo che la Regione avesse un esborso per dispositivi che ho sempre pensato fossero oggetto di donazione - prosegue Fontana -. E’ vero che ho favorito la donazione, ma in modo virtuoso, non perché fosse preordinato. Non c’è stata nessuna procedura preordinata da parte mia. Non sono mai entrato su questioni aziendali dell'azienda di mio cognato. Il mio successivo interessamento aveva l’unico obiettivo di evitare che la Regione dovesse affrontare un esborso verso un mio familiare. Dimostrerò che quella teoria è completamente errata e che rappresenta il contrario della verità dei fatti".

I difensori di Fontana: "I fatti così descritti non corrispondono al vero"

"La notifica di oggi consentira' di assumere le iniziative previste dalla legge per dare un contributo di chiarezza allo sviluppo dei fatti che cosi' come descritti non corrispondono al vissuto del Presidente". Lo spiegano i legali di Attilio Fontana, gli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa, commentando la chiusura delle indagini sul cosiddetto 'caso camici'. Il governatore lombardo, chiariscono, "non si riconosce" nell'"articolato capo di imputazione" per "come e' stata ricostruita la vicenda".

Commenti
    Tags:
    caso camiciattilio fontana







    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.