Milano
Caso Pifferi, i pm chiedono il processo per cinque psicologi: "Volevano simulare un ritardo mentale"
Il pubblico ministero di Milano Francesco De Tommasi ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque psicologi — alcuni in servizio nel carcere di San Vittore — e per l’avvocata Alessia Pontenani

Caso Pifferi, i pm chiedono il processo per cinque psicologi: "Volevano simulare un ritardo mentale"
Il pubblico ministero di Milano Francesco De Tommasi ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque psicologi — alcuni in servizio nel carcere di San Vittore — e per l’avvocata Alessia Pontenani, nell’ambito dell’inchiesta parallela sul caso di Alessia Pifferi, la 39enne condannata all’ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, di appena 18 mesi.
Tra gli indagati per falso e favoreggiamento figura anche Marco Garbarini, consulente della difesa, che insieme alla legale avrebbe partecipato a quello che l’accusa definisce un “piano precostituito” per convincere il perito della Corte d’Assise che Pifferi fosse affetta da un grave ritardo mentale.
Secondo l’avviso di conclusione delle indagini, che ha riguardato inizialmente sette persone (una delle quali ha successivamente chiesto l’accesso alla messa alla prova), tra gli atti dell’inchiesta figurano numerose intercettazioni. In una di queste, la stessa Pifferi avrebbe affermato di essere a conoscenza dell’esistenza di un “piano”.
Condannata in primo grado alla pena dell’ergastolo, Alessia Pifferi aveva lasciato sola la figlia per quasi sei giorni nella loro abitazione, mentre si trovava dal compagno nella Bergamasca. I giudici l’hanno ritenuta pienamente capace di intendere e di volere al momento dei fatti.