Chi è Simone Moro, l'alpinista dei record colpito da un malore sull’Himalaya - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 08:05

Chi è Simone Moro, l'alpinista dei record colpito da un malore sull’Himalaya

Il 58enne bergamasco ricoverato a Kathmandu dopo un malessere in quota. È l’unico al mondo con quattro prime ascensioni invernali su ottomila

di Roberto Servio

Chi è Simone Moro, l'alpinista dei record colpito da un malore sull’Himalaya

Malore sull’Himalaya per Simone Moro. L’alpinista bergamasco, tra i più noti al mondo, è ricoverato in ospedale a Kathmandu, in Nepal, per accertamenti medici. “Sta meglio ed è di buon umore”, ha precisato il suo staff sui social, intervenendo per tranquillizzare familiari e sostenitori “dopo che alcuni media hanno iniziato a riportare la notizia”.

Moro si trovava nella valle del Khumbu per l’acclimatamento in vista di un tentativo di salita invernale al Manaslu, l’ottava montagna più alta del pianeta, insieme al giovane alpinista nepalese Nima Rinji Sherpa e al fotografo polacco Oswald Rodrigo Pereira. Il malore è avvenuto venerdì nel villaggio di Khare, a oltre 5.000 metri di quota, il giorno dopo aver raggiunto la vetta del Mera Peak, cima himalayana di 6.476 metri.

“Dopo aver raggiunto la vetta e aver effettuato la discesa dal Mera Peak – spiega lo staff – ha avvertito un forte malessere durante una escursione”. Dopo una videochiamata con i medici di fiducia in Italia, è stato deciso il trasferimento sanitario. “A causa dell’ora tarda, ciò non è stato possibile lo stesso giorno, quindi il giorno seguente è stato trasportato in elicottero a Kathmandu per ulteriori esami”. Le sue condizioni non sembrano destare preoccupazione, ma saranno necessari “approfonditi esami medici” prima delle dimissioni.

Simone Moro, una carriera unica nell’alpinismo mondiale

Classe 1967, nato a Bergamo, Simone Moro è considerato uno dei massimi protagonisti dell’alpinismo himalayano moderno. È l’unica persona nella storia ad aver realizzato quattro prime ascensioni invernali assolute su montagne oltre gli ottomila metri: Shisha Pangma nel 2005, Makalu nel 2009, Gasherbrum II nel 2011 e Nanga Parbat nel 2016. In totale ha raggiunto la vetta di otto dei quattordici ottomila esistenti e ha partecipato a oltre settanta spedizioni sulle montagne più alte del mondo.

La sua attività alpinistica inizia da giovanissimo sulle Alpi Orobie e sulle Dolomiti, passando poi all’arrampicata sportiva di alto livello. Dal 1992 l’Himalaya diventa il centro della sua carriera, caratterizzata da uno stile leggero, veloce e spesso invernale, considerato tra i più rischiosi in assoluto.

Everest, salvataggi e imprese estreme di Simone Moro

Moro ha raggiunto quattro volte la vetta dell’Everest e ha tentato più volte concatenamenti e nuove vie su alcune delle montagne più pericolose del pianeta. È noto anche per interventi di soccorso diventati emblematici, come quello del 2001 sul Lhotse, quando salvò in solitaria un alpinista inglese gravemente ferito a oltre 8.000 metri. Per quell’azione ricevette la medaglia d’oro al valor civile.

Nel corso della carriera ha più volte sfiorato la morte. Nel 2011, durante la discesa dal Gasherbrum II, una valanga uccise il compagno Gerfried Göschl e lo sherpa Nawang Sherpa. Nel gennaio 2020, sempre sul Gasherbrum, Moro e Tamara Lunger rimasero coinvolti in una caduta in un crepaccio, riuscendo a salvarsi ma interrompendo la spedizione. “Ho visto l’abisso da vicino”, ha raccontato più volte l’alpinista bergamasco.

Accanto all’alpinismo, Moro ha sviluppato una seconda carriera come pilota di elicottero. Dal 2009 è abilitato al volo e si è specializzato nel soccorso alpino ad alta quota, diventando il primo europeo a operare stabilmente con elicotteri sull’Himalaya. Ha stabilito diversi record mondiali di quota e partecipato a recuperi estremi, considerati tra i più alti mai effettuati.

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