Clochard, Milano come Trieste? Scoppia il caso, ecco la verità
Carmela Rozza risponde alle accuse di Silvia Sardone che sostiene che Milano tratta i clochard come Trieste.Scoppia il caso, ma come stanno le cose?
di Eleonora Aragona per Affaritaliani.it Milano
Clochard, Milano come Trieste? Scoppia il caso, ecco la verità
Anche Milano tratta i clochard come Trieste. Questa l'accusa lanciata nelle scorse ore da Silvia Sardone, consigliere comunale e regionale del Gruppo Misto. La consigliera prendendo spunto da quanto accaduto a Trieste non si è lasciata sfuggire l'occasione di lanciare un violento attacco alla giunta Sala. Nella dichiarazione della Sardone si legge infatti: "Nella Milano di Sala, del Pd e della sinistra buttare coperte ed averi dei clochard è una normalità. Mi chiedo con che faccia i buonisti, i radical chic e numerosi esponenti della sinistra si esibiscano a chi è più indignato per il caso singolo di Trieste quando a Milano questa abitudine è ben più consolidata e costante, con addirittura gli operatori di Amsa costretti a queste attività quotidianamente". La Sardone rincara anche la dose citando un servizio di Striscia la notizia dell'aprile del 2017 in cui si mostrava l'Amsa mentre gettava alcuni oggetti di un senzatetto. Da qui il paragone Milano Trieste.
LA RISPOSTA DI CARMELA ROZZA - "Il caso di Trieste è indecente per due motivi e non ha nulla in comune con il modo di operare a Milano" risponde Carmela Rozza, consigliera regionale del pd e ex assessore alla sicurezza del comune di Milano. "Il caso di Trieste è ripugnante perché è stato il vicesindaco a rendersi attore di un atto fuori da qualsiasi concetto sia dal punto di vista della sicurezza che umano. E in secondo luogo perché è un vergognoso caso in cui un politico tenta di farsi pubblicità sulla pelle dei cittadini". Non usa mezzi termini la consigliera e rispetto alla dichiarazione della Sardone aggiunge: "È pura polemica. La consigliera cerca di giustificare comportamenti fuori da qualsiasi cognizione di causa".
L'assessore alla sicurezza Scavuzzo smentisce su tutta la linea che il Comune si appropri di oggetti dei senzatetto e che li getti. La Sardone ha così risvegliato una vecchia polemica scatenata dalla messa in onda di un servizio di Striscia la notizia.
La versione del Comune sul servizio mandato in onda da Striscia chiarisce alcuni punti non secondari di questa vicenda. L'assessore alla sicurezza Scavuzzo, tramite il suo addetto stampa, sottolinea come nel caso citato da Max Laudadio e ripreso dalla consigliera Sardone gli oggetti gettati appartenessero ad un senzatetto pluripregiudicato che aveva minacciato un giovane lavavetri.
Secondo la ricostruzione del Comune l'intervento dell'Amsa e della Polizia locale è scattato dopo le violente minacce che il clochard avrebbe indirizzato al lavavetri e al portiere di un vicino albergo intervenuto per difendere il ragazzo assalito. "Nel caso citato da Striscia la Notizia, dopo che il senzatetto protagonista dell’aggressioni è fuggito, la Polizia Locale ha atteso per oltre mezz’ora che tornasse a prendere le sue cose, ma visto che l’uomo non si è fatto vedere è stata avvertita Amsa che ha preso in consegna gli zaini e li ha conservati nel deposito degli oggetti abbandonati nel caso la persona fuggita volesse tornarne in possesso". C'è tanto di denuncia a comprovare quanto sostenuto da Palazzo Marino. Per quanto riguarda l'attività di pulizia quotidiana denunciata è vero che gli operatori Amsa buttano vecchi cartoni e coperte ma solo se lasciati incustoditi e i clochard vengono avvisati del passaggio del servizio di lavaggio e di nettezza urbana e vengono avvisati di portare con sé le proprie cose.
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