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Coronavirus, i librai: "Riaprire solo se in condizioni di sicurezza e tutela"

Coronavirus, i librai: "Riaprire solo se in condizioni di sicurezza e tutela"

Immediata la risposta dei librai italiani dopo il nuovo decreto del 10 aprile che annuncia la riapertura di alcuni servizi, tra cui le librerie. A lanciare la sottoscrizione ad una lettera destinata a Giuseppe Conte è stata LED, nuovo soggetto editoriale nato nei giorni dell’emergenza. LED, acronimo di Librai Editori Distribuzione in rete, in poche ore ha raccolto oltre 150 firme di librai che chiedono con piglio deciso e preoccupato più attenzione e sicurezza per tutta la filiera editoriale, cliente compreso.

Recita la nota: "Riaprire le librerie non può essere considerato un puro gesto simbolico, ma deve essere un'azione strutturata e gestita nella sua complessità, così come dovrebbe avvenire per tutte le altre attività necessarie alla vita sociale. I librai chiedono attenzione costante al Governo non solo durante l’emergenza e ricordano al premier: “Ci siamo re-inventati sui canali digitali, abbiamo raccontato libri a distanza, abbiamo studiato le formule giuste per permettere ai libri di arrivare alle porte delle persone senza mettere in pericolo nessuno, abbiamo messo in atto modalità, come quella delle consegne e spedizioni a domicilio, in assenza di un contesto normativo chiaro e unitario, per non perdere il contatto con i lettori”. I Librai chiedono sicurezza attraverso dispostivi precisi; il lavoro si svolge faccia a faccia con il cliente, i libri si toccano passano di mano in mano. Chiedono aiuto per concordare una riduzione degli affitti in previsione di una crisi che durerà dei mesi. In mancanza di garanzie sulle richieste qui avanzate molti librai si riservano di non riaprire comunque l’attività nemmeno dopo l’entrata in vigore del decreto, finché non sarà possibile esercitare il loro lavoro nelle condizioni e con le tutele adeguate".

In Lombardia il commercio al dettaglio di libri e articoli di cartoleria "è consentito esclusivamente negli ipermercati e nei supermercati". E' quanto stabilisce la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana, che conferma le misure restrittive di contrasto alla diffusione del Covid-19 fino al 3 maggio. Nella regione, a differenza di quanto deciso ieri a livello nazionale dal Governo, restano pertanto chiuse liberi e cartolerie.

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