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Milano
Covid, la protesta in piazza Scala dei lavoratori dello spettacolo

Covid, la protesta in piazza Scala dei lavoratori dello spettacolo

Un concerto 'muto', con sassofoni e trombe silenziose, chitarre che non lasciano sfuggire una nota e cantanti afoni per l'occasione. E con tanto di direttore d'orchestra, il maestro Enrico Intra che dirigeva i musicisti. E' l'originale protesta dei lavoratori dello spettacolo andata in scena in piazza Scala dove questa mattina si sono riunite un migliaio di persone per la manifestazione organizzata dai sindacati confederali per chiedere diritti e dignita'. "Noi siamo produttori di suoni e immagini e rappresentazioni ma oggi - ha spiegato il maestro Intra in piazza - simuleremo il silenzio, che e' parte integrante della musica, un momento di attesa dove il pubblico pensa 'adesso cosa succedera''? Dirigere il silenzio oggi e' importante non solo per la musica ma anche per i rapporti con le persone e per questa piazza che protesta in modo civile e viva la musica". In piazza Scala a manifestare ci sono anche molti artisti del Teatro alla Scala, chiuso al pubblico come previsto nell'ultimo Dpcm.

Tra loro anche il baritono Simone Piazzola, tra i protagonisti del concerto di riapertura del Piermarini il 7 luglio scorso, preoccupato per la chiusura del teatro che anche dopo la riapertura ha lavorato a ranghi ridottissimi per rispettare il distanziamento. "Noi siamo per non chiudere il teatro - dice il baritono - che e' sicuro, le persone che si sono ammalate si sono contagiate fuori. Dovevamo fare Boheme dal 4 al 17 novembre ed e' saltato tutto". "Tutti devono avere un sostegno economico e il governo da quando c'e' questo virus con noi e' stato presente zero" ha sottolineato. Quanto alla Prima della Scala del prossimo 7 dicembre, quando dovrebbe andare in scena la Lucia di Lammermoor di Donizetti, regna ancora l'incertezza. "La Prima - dice - se andiamo avanti cosi'.. la mia sensazione e' che non si 'salva'".

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