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Curva Milan, l'ex capo ultrà Lucci verso un nuovo processo per narcotraffico

La Direzione distrettuale antimafia di Milano ha chiuso l’inchiesta che vede indagato Luca Lucci, insieme ad altri, per traffico internazionale di droga. Nelle chat criptate era "belvaitalia"

di redazione

Milan, l'ex capo ultrà Lucci verso un nuovo processo per narcotraffico

Si avvicina un nuovo processo per Luca Lucci, 43 anni, ex leader della Curva Sud del Milan, già coinvolto in diverse vicende giudiziarie. La Direzione distrettuale antimafia di Milano ha chiuso l’inchiesta che lo vede indagato, insieme ad altri, per traffico internazionale di droga. Secondo le accuse, Lucci sarebbe stato al vertice di un’associazione criminale che tra giugno 2020 e marzo 2021 avrebbe gestito l’importazione e la distribuzione di circa tre tonnellate di hashish, 255 chili di marijuana e 53 chili di cocaina.

L’indagine, coordinata dai pm Rosario Ferracane e Leonardo Lesti, rappresenta solo l’ultimo tassello in un mosaico giudiziario che ha visto l’ex capo ultrà destinatario, in pochi mesi, di ben quattro ordinanze di custodia cautelare. A dicembre, Lucci era stato arrestato nell’ambito della maxi operazione della Dda milanese sulle curve dello stadio San Siro, finendo a processo con rito abbreviato per associazione a delinquere, violenza e anche un tentato omicidio risalente al 2019.

Lucci usava canali criptati sotto lo pseudonimo di “belvaitalia”

Il nuovo filone d’indagine ruota attorno a un presunto traffico di stupefacenti con base logistica in Spagna. Dalle intercettazioni, è emerso che Lucci sarebbe stato attivo nell’organizzazione delle spedizioni di marijuana e hashish, utilizzando canali criptati sotto lo pseudonimo di “belvaitalia”. Accanto a lui, con un ruolo chiave nella gestione dei flussi di denaro, ci sarebbe anche Roberta Grassi, indagata e ritenuta la contabile della curva rossonera.

Il 18 novembre scorso, sempre mentre si trovava già in carcere, Lucci aveva ricevuto un’altra ordinanza cautelare, legata a un’inchiesta della Guardia di Finanza di Pavia e del pm Gianluca Prisco, su un traffico di droga collegato a esponenti della 'ndrangheta. Anche in quel caso Roberta Grassi risultava coinvolta, finendo ai domiciliari per favoreggiamento.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, i venti arresti complessivi legati a questo presunto sistema di narcotraffico sono ora confluiti nella chiusura delle indagini preliminari. La richiesta di rinvio a giudizio è attesa a breve. Intanto, nei giorni scorsi, a Dubai è stato arrestato Fatjon Gjonaj, 32enne albanese latitante, considerato il presunto socio di Lucci nella direzione dell’organizzazione criminale.

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