Milano
De Maria, i giudici: "Lavoro esterno? Nulla lasciava presagire questo imprevedibile esito"
Anche il Garante dei detenuti difende il sistema del lavoro esterno. Ma Gasparri attacca: “Magistrati irresponsabili, vanno cacciati”

Emanuele De Maria
De Maria, i giudici: "Lavoro esterno? Nulla lasciava presagire questo imprevedibile esito"
La decisione di autorizzare Emanuele De Maria al lavoro esterno “è stata presa in ragione di un percorso carcerario che si è mantenuto sempre positivo, anche durante i due anni di attività presso l’albergo Berna, senza che nulla potesse far presagire l’imprevedibile e drammatico esito”. Lo scrivono in una nota congiunta il presidente della Corte d’Appello di Milano, Giuseppe Ondei, e la presidente facente funzione del Tribunale di Sorveglianza, Anna Maria Oddone, dopo l’omicidio-suicidio che ha sconvolto la città: De Maria, detenuto per un femminicidio, era stato ammesso al lavoro esterno, ha ucciso una collega e si è poi tolto la vita lanciandosi dalle terrazze del Duomo.
Il Garante: “Sistema valido, problema individuale di salute mentale”
Emanuele De Maria, spiegano le autorità giudiziarie, partecipava regolarmente al percorso di trattamento in carcere. “Le valutazioni sono state rigorose e coerenti con quelle applicate a livello nazionale per gli oltre 1.060 detenuti ammessi all’articolo 21 dell’Ordinamento penitenziario, relativo al lavoro esterno”, dichiara Francesco Maisto, Garante dei detenuti di Milano, in un’intervista a LaPresse. “La percentuale di revoca per chi accede a questa misura è bassissima. Non ci troviamo davanti a un errore di valutazione, ma a un episodio legato a una condizione di salute mentale non rilevata”.
Maisto precisa che il percorso per l’approvazione del lavoro esterno è complesso e coinvolge più livelli: il Gruppo di Osservazione e Trattamento, il direttore del carcere, il datore di lavoro e infine il magistrato. “I numeri e i risultati positivi del reinserimento sociale dei detenuti sono la prova che il sistema funziona: è utile ai condannati, all’amministrazione penitenziaria e agli imprenditori”, conclude.
Salvini: "De Maria aveva ammazzato una donna e come premio è uscito per ammazzarne un'altra"
Duro il commmento del vicepremier Matteo Salvini alla vicenda: "Sono ansioso di leggere le relazioni dei giudici che hanno deciso per la libertà di un assassino che è tornato assassino perché non si trattava di un permesso premio di qualcuno che aveva commesso un reato minore. Aveva ammazzato una donna e come premio e' uscito e ha ammazzato un'altra donna. Da italiano vorrei capire perché gli hanno permesso di farlo: quindi come governo andremo fino in fondo. Bene ha fatto il ministro Nordio a chiedere chiarimenti".
Gasparri: “Magistrati irresponsabili, vanno cacciati”
“Sono sbigottito. Ho presentato un’interrogazione parlamentare e chiesto un’attività ispettiva al Ministero della Giustizia. I magistrati che hanno lasciato la libertà a questo pluriomicida sono degli irresponsabili. Spero che vengano cacciati dalla magistratura”, ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, intervenendo a Ping Pong su Rai Radio1, rispondendo a una domanda della giornalista Annalisa Chirico sulla vicenda.