Milano
Delitto di Senago, Chiara Tramontano: "Ho il terrore di vedere Impagnatiello libero"
Le parole della sorella di Giulia Tramontano dopo la condanna in Appello di Alessandro Impagnatiello: "Saperlo fuori dal carcere sarebbe come ucciderla due volte". Il libro "Non smetterò mai di cercarti"

Chiara Tramontano
Delitto di Senago, Chiara Tramontano: "Ho il terrore di vedere Impagnatiello libero"
Chiara Tramontano, sorella di Giulia – uccisa a 29 anni mentre era incinta dal fidanzato Alessandro Impagnatiello – si confessa dopo la sentenza d’Appello che ha confermato l’ergastolo, ma senza l’aggravante della premeditazione. Le sue parole raccontano il dolore di una famiglia che non potrà mai ritrovare una vita normale.
"Tra 20 anni mia sorella avrebbe compiuto 50 anni, sarebbe stata ancora giovane. Lui a 50 anni potrebbe rifarsi una vita, mentre noi, una vita non ce la rifaremo mai. Magari me la rifarò io, con una famiglia, ma i miei genitori sicuramente no", ha detto nell'intervista a Leggo. Chiara ha raccontato di convivere con un senso di colpa difficile da cancellare: "Vivo sempre col dubbio di aver tralasciato dei segnali che magari erano campanelli di allarme, penso che forse avrei potuto cambiare il corso degli eventi".
Il dolore si è trasformato in un libro, "Non smetterò mai di cercarti", dedicato a Giulia: "Probabilmente scrivere il libro è servito a fare in modo che le persone conoscessero Giulia. Volevo mettere nero su bianco quello che mi era successo, nella speranza di avere un momento di sollievo, ma è anche un lascito per mia nipote Giulia".
"Per i miei genitori sarebbe una sconfitta sapere che Impagnatiello è libero"
Il timore della sorella è oggi rivolto al futuro giudiziario di Impagnatiello, che il 27 maggio 2023 a Senago, nel Milanese, uccise Giulia con 37 coltellate poche ore dopo che la compagna aveva scoperto la relazione parallela con una collega. "Ho il terrore di vederlo libero. Un assassino non può uscire di galera dopo 20 anni, è un tempo brevissimo e come famiglia non puoi fare niente". Il pensiero torna sempre ai genitori: "Per i miei genitori sarebbe una sconfitta atroce sapere che la persona che ha ucciso la loro figlia si siederà a un bar a prendere un caffè, troverà un lavoro o si farà una famiglia. Sarebbe come uccidere Giulia due volte".