Milano
Digiuno contro il sovraffollamento carcercario, l'adesione di Ferraro (Mi'mpegno)
Il presidente di Mi’mpegno aderisce alla mobilitazione promossa dagli operatori di giustizia: “Sovraffollamento disumano, serve coraggio per ricalendalizzare la proposta Giachetti sulla liberazione anticipata”

Carmelo Ferraro, presidente del comitato Mi’mpegno, aderisce al digiuno a staffetta contro il sovraffollamento carcerario, chiedendo al Parlamento di discutere il disegno di legge Giachetti. Denuncia le condizioni disumane nelle carceri italiane e sostiene iniziative per la dignità dei detenuti, come la proposta “Zuccheddu” e il progetto “Aria di umanità”. “La giustizia non può fermarsi alle aule dei tribunali”, afferma
Carceri, Ferraro (Mi’mpegno): “Sovraffollamento disumano, digiuno per chiedere al Parlamento un segnale”
Carmelo Ferraro, presidente del comitato Mi’mpegno, annuncia la sua partecipazione alla giornata di digiuno a staffetta promossa da alcuni operatori di giustizia, in programma oggi, 14 luglio. L’obiettivo è chiaro: sollecitare il Parlamento a riprendere in esame il disegno di legge Giachetti, che propone un allargamento temporaneo della liberazione anticipata per affrontare il problema del sovraffollamento carcerario.
“Il digiuno non è solo simbolico, ma una richiesta urgente di responsabilità”
“La mia adesione non è solo simbolica – spiega Ferraro –. Il digiuno è una richiesta urgente di attenzione e responsabilità. Le condizioni disumane in cui versano molte strutture detentive italiane sono una ferita aperta per uno Stato di diritto”.
“Celle sovraffollate, carenze strutturali, assenza di percorsi rieducativi”
Il presidente di Mi’mpegno denuncia una realtà quotidiana fatta di violazioni sistematiche: “Celle sovraffollate, carenze strutturali, assenza di percorsi rieducativi: tutto questo rappresenta una quotidiana violazione della dignità di chi è detenuto, e un grave pregiudizio per chi lavora in carcere come la Polizia Penitenziaria”.
“Un gesto di partecipazione alla sofferenza dei detenuti”
“Come cittadino, come rappresentante di varie istituzioni – prosegue Ferraro – sento il dovere di partecipare a questa mobilitazione per dare un segno e provare a partecipare, un giorno ciascuno, a una parte infinitesimale della sofferenza che provano le donne e gli uomini detenuti”.
Sostegno alla proposta “Zuccheddu” e al progetto “Aria di umanità”
Ferrero si schiera anche a favore di altre due iniziative che puntano a restituire dignità e tutele fondamentali ai detenuti e a chi subisce ingiustizie: “Altrettanto convintamente e per le stesse ragioni umanitarie sostengo la raccolta firme per promuovere la legge di iniziativa popolare ‘Zuccheddu’ per garantire sostegno economico tempestivo in caso di ingiusta detenzione; e anche nel sostenere il progetto ‘Aria di umanità’ dell’Ordine Avvocati di Milano per cercare di garantire almeno una ventola in ogni cella”.
“La giustizia è anche rispetto per la dignità di chi ha perso la libertà”
Per Ferraro, il senso più profondo dell’iniziativa è racchiuso in una riflessione netta: “La giustizia non si misura solo nelle aule dei tribunali, ma anche nella capacità dello Stato di garantire diritti fondamentali a chi ha perso la libertà, ma non deve perdere la propria dignità”.
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