"Ferro, Terra e Acqua": a DNE 2025 il dibattito su infrastrutture e territori al centro dello sviluppo del Nordest - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 13:24

"Ferro, Terra e Acqua": a DNE 2025 il dibattito su infrastrutture e territori al centro dello sviluppo del Nordest

DNE 2025: Rixi, Bottacin, Brugnaro, De Pellegrin, Macello e Carron a confronto sul futuro delle infrastrutture tra sostenibilità, mobilità e competitività del sistema Nordest

Giorgio d'Enrico

"Ferro, Terra e Acqua": a DNE 2025 il dibattito su infrastrutture e territori al centro dello sviluppo del Nordest

Si è tenuta a Padova il 20 ottobre 2025 la prima edizione di Direzione Nordest (DNE), promossa dalla Fondazione Stelline insieme a SEC Newgate Italia, con oltre cinquanta relatori tra rappresentanti del governo, istituzioni locali, imprese e mondo accademico. Tra i panel più attesi, “Ferro, Terra e Acqua” ha messo al centro il tema delle infrastrutture strategiche del Nordest e del loro ruolo nel futuro economico e ambientale del Paese alla presenza di Edoardo Rixi (viceministro delle infrastrutture e dei trasporti) Gianpaolo Bottacin (Assessore all'Ambiente e alla Protezione Civile del Veneto), Luigi Brugnaro (Sindaco di Venezia), Oscar De Pellegrini (Sindaco di Belluno), Vincenzo Macello (Commissario per l'alta velocità Brescia-Verona-Padova) e Paola Carron (Presidente di Confindustria Veneto est). Ecco i loro interventi

Rixi (viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti): “Il Nordest è un laboratorio di competitività europea”

Nel suo intervento, Edoardo Rixi ha sottolineato l’importanza strategica del Nordest come cerniera logistica e produttiva tra Italia ed Europa. «Qui si concentra un sistema infrastrutturale che tiene insieme porti, ferrovie e autostrade, ma anche un modello di collaborazione pubblico-privato unico nel suo genere», ha dichiarato il viceministro. Rixi ha ricordato che le priorità del ministero vanno nella direzione di un potenziamento integrato dei corridoi europei: «Il completamento dell’alta velocità da Verona a Venezia e la connessione con Trieste e l’Europa centrale sono fondamentali per rendere competitivo l’intero Nord Italia».

Sul fronte della sostenibilità, ha spiegato che l’obiettivo è rendere le grandi infrastrutture più efficienti e meno impattanti: «Dobbiamo investire non solo in nuove opere, ma anche nella manutenzione intelligente e nella digitalizzazione delle reti. Il futuro è nella gestione dei dati e nella riduzione dei tempi di spostamento e trasporto».

Bottacin (Regione Veneto): “L’ambiente non è un ostacolo, ma un alleato dello sviluppo”

L’assessore Gianpaolo Bottacin ha ribadito come la sostenibilità ambientale e la sicurezza del territorio siano parte integrante delle politiche infrastrutturali regionali. «Il Veneto ha una superficie fragile, ma ha imparato a gestirla. La pianificazione non deve contrapporre tutela e crescita, bensì farle convivere», ha spiegato. Bottacin ha ricordato gli investimenti della Regione per la difesa idrogeologica e la manutenzione dei corsi d’acqua: «Abbiamo messo in campo oltre 800 milioni di euro per garantire che le opere non siano solo costruite, ma anche mantenute. La vera sfida è la manutenzione programmata».

Sulle grandi opere, ha sottolineato come «le procedure ambientali non devono diventare un alibi per non decidere. La sostenibilità è una condizione di sviluppo, non un vincolo».

Brugnaro (sindaco di Venezia): “Il Mose ha salvato Venezia: ora servono visione e coraggio per il futuro”

Il sindaco Luigi Brugnaro ha portato l’esempio di Venezia come simbolo delle sfide infrastrutturali e ambientali del Paese. «Il Mose ha salvato Venezia da oltre quaranta maree eccezionali. È una grande opera italiana che funziona, e dobbiamo dirlo con orgoglio», ha affermato. Brugnaro ha però invitato a guardare oltre l’emergenza: «Il Mose è solo l’inizio. Ora serve una strategia per la manutenzione, per la gestione energetica e per l’accessibilità di una città che deve restare viva, non un museo».

Riguardo al ruolo del Nordest, ha sottolineato la necessità di una visione unitaria: «Il nostro territorio è un sistema unico di città, porti, aeroporti e università. Dobbiamo ragionare insieme, superando i campanili. Se il Nordest cresce unito, cresce tutta l’Italia».

De Pellegrin (sindaco di Belluno): “Montagna e pianura devono camminare insieme”

Il sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, ha riportato l’attenzione sulle aree interne e montane, spesso escluse dai grandi flussi infrastrutturali. «La montagna non può essere considerata periferia. È una risorsa strategica per l’ambiente, il turismo e l’energia», ha dichiarato. De Pellegrin ha spiegato come la connessione tra montagna e pianura sia essenziale: «Servono strade sicure, collegamenti rapidi e digitali efficienti. Ma serve anche una mentalità diversa: la montagna non è solo da aiutare, ma da valorizzare».

Ha poi ricordato che le Olimpiadi 2026 saranno un banco di prova anche per le infrastrutture montane: «Dobbiamo dimostrare che sappiamo costruire e mantenere opere che restano nel tempo. Non vogliamo cattedrali nel deserto, ma investimenti che lasciano valore».

Macello (commissario Brescia–Verona–Padova): “Alta velocità, la sfida è collegare i territori”

Il commissario Vincenzo Macello ha illustrato lo stato dei lavori sulla nuova linea ad alta velocità che collegherà Brescia, Verona e Padova. «È un’opera strategica non solo per il Nordest, ma per l’intero Paese. L’obiettivo è unire velocità e capillarità, collegando le grandi città ai territori», ha spiegato. Macello ha evidenziato come i cantieri procedano in linea con il cronoprogramma: «Abbiamo recuperato ritardi accumulati e stiamo lavorando per consegnare nei tempi. La sinergia tra imprese e istituzioni è stata decisiva». Riguardo agli effetti dell’opera, ha sottolineato che «l’alta velocità non serve solo a muovere persone, ma a generare sviluppo. Ogni nuova stazione diventa un motore urbano, capace di attrarre investimenti e riqualificare aree dismesse».

Carron (Confindustria Veneto Est): “Servono infrastrutture che rendano competitive le imprese”

La presidente di Confindustria Veneto Est, Paola Carron, ha posto l’accento sul punto di vista delle imprese: «Le aziende del Nordest sono pronte a investire, ma servono infrastrutture che permettano di essere competitivi nei tempi e nei costi». Carron ha rimarcato come la logistica resti una delle principali criticità per il sistema produttivo: «Abbiamo bisogno di una rete ferroviaria efficiente, di collegamenti portuali moderni e di semplificazioni amministrative. Il tempo è un fattore economico, e il ritardo infrastrutturale si traduce in perdita di competitività».

Infine, ha richiamato il valore della collaborazione tra pubblico e privato: «Il Nordest funziona quando istituzioni e imprese lavorano insieme. Dobbiamo continuare su questa strada, con pragmatismo e visione». 

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